Strage di Calenzano, l’ipotesi investigativa: «Rimosse le protezioni per prevenire l’esplosione ed errori nelle manutenzioni in corso»
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A pochi metri dal luogo della tragedia del 9 dicembre, nelle stesse ore, erano in corso lavori di manutenzione straordinaria che potrebbero essere legati all’innesco dell’esplosione. Quei lavori potevano essere svolti mentre l’impianto di erogazione dei carburanti era in funzione? E ancora, nel caso le procedure lo consentissero: chi doveva garantire che si svolgessero in sicurezza? Per rispondere a queste domande la Procura di Prato ha sequestrato nelle ultime 48 ore documenti, e-mail, corrispondenza e chat tra Eni - a cui hanno fatto visita i carabinieri in diverse sedi in tutta Italia - e l’azienda che si occupava della manutenzione straordinaria, la Sergen srl di Potenza (ilgazzettino.it)
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A sei giorni dall'esplosione nel deposito carburanti di Calenzano i medici legali e i genetisti hanno identificato scientificamente i corpi della cinque vittime, consentendo alle famiglie, nelle... (Virgilio)
Fra gli idrocarburi c’è anche, per capirsi, il jet fuel necessario per far viaggiare gli oltre 3 milioni di passeggeri che ogni anno passano dall’aeroporto fiorentino di Peretola. Nei 170mila metri quadri di stabilimento Eni stocca mediamente 160mila tonnellate di carburante che danno energia a mezza regione. (LA NAZIONE)
Lo si apprende a Prato dove tuttavia si confida di liberarle prima possibile, già la prossima settimana. Due delle vittime erano lucane: Gerardo Pepe di Sasso di Castalda e Franco Cirelli di Cirigliano. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
La vicinanza di questa operazione potrebbe aver contribuito all'innesco dell'esplosione. È quanto emerso dall'inchiesta della Procura di Prato: proseguono le indagini. (Fanpage.it)
Minuti per la lettura L’incidente al deposito di Calenzano riporta all’attenzione dell’opinione pubblica la sicurezza sul lavoro, ecco le aziende calabresi considerate ad “alto rischio” (Quotidiano del Sud)
Il primo sopralluogo tecnico di magistrati e periti, per arrivare a una perizia sull'impiantistica strutturale del deposito Eni, è previsto la mattina del 16 dicembre. Dopo le prime attività ispettive e verifiche dei giorni scorsi, sono stati nominati dalla Procura di Prato i periti che affiancheranno i magistrati inquirenti per scoprire le ragioni dell'esplosione del deposito Eni di Calenzano (gonews)