Investimenti tedeschi, costi anche per l’Italia

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L'Eco di Bergamo ESTERI

A casa nostra c’è chi festeggia, illudendosi di non dover più sottostare a fastidiose limitazioni della spesa per evitare deficit eccessivi. Ma questo sarebbe un grosso equivoco: il cosiddetto fiscal compac t, o per meglio dire il Patto di stabilità e crescita aggiornato nel 2024, rimane pienamente in essere e non apre alcuno spiraglio di maggiore deficit e tantomeno è un viatico per il varo del debito comune a livello europeo. (L'Eco di Bergamo)

La notizia riportata su altri media

Toccò poi a Condoleezza Rice spiegare allo stralunato presidente che dopo la Seconda Guerra Mondiale gli americani e gli alleati avevano evitato il tragico errore di Versailles, il trattato che alla fine della Guerra aveva imposto condizioni insostenibili alla Germania, generando il risentimento e l’umiliazione che sarebbero stati il brodo di coltura del nazismo. (Corriere della Sera)

Ma Friedrich Merz, vincitore delle ultime elezioni e leader della Cdu/Csu, ha convinto i deputati tedeschi ad approvare un piano che prevede l'istituzione di un fondo da 500 miliardi di euro da investire in infrastrutture pubbliche. (EuropaToday)

Nel suo tentativo di diventare un partito “normale”, “accettabile”, Die Linke si è unito ai guerrafondai centristi radicali nella loro follia del riarmo. (Contropiano)

Ultim'ora news 21 marzo ore 12 Il pacchetto di riforme prevede che le spese per la difesa superiori all'1% del pil non siano più soggette al meccanismo del freno sul debito pubblico. (Milano Finanza)

– Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha promulgato oggi le modifiche alla Costituzione che consentiranno al prossimo governo di sforare i tetti di compatibilità finanziaria, prendendo in prestito centinaia di miliardi di euro per finanziare la difesa. (Agenzia askanews)

Berlino infatti ha archiviato l'epoca del rigore di bilancio, approvando ieri in via definitiva la modifica costituzionale che elimina il tetto al debito e libera spazio fiscale per investimenti multimiliardari su Difesa, infrastrutture e transizione digitale. (Tempi.it)