Giorgia Meloni: Prudenza sui dazi, Lagarde prevede contrazione Pil

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QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

"Sui dazi bisogna essere prudenti con una risposta automatica. Sono preoccupata dalle conseguenze. Oggi la presidente della Bce Lagarde parlava di una stima di contrazione di 0,3 del Pil che andrebbe allo 0,5 se rispondessimo. Mi sembra lucido, da parte della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, rinviare di qualche giorno" l'attivazione delle contromisure. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in un punto stampa a margine del vertice Ue. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Su altre testate

Sostegno a Kiev, e allo stesso tempo appoggio a Trump. “Non rompiamo il legame con gli Stati Uniti”. Giorgia Meloni ha replicato alla Camera le dichiarazioni alla vigilia del Consiglio Europeo. Servizio di Augusto Cantelmi (TV2000)

Perché dopo, dicono con un’alzata di spalle anche chi le sta vicino, “che ci va a fare?”. Varcare la porta dello Studio Ovale prima che scattino i nuovi dazi anti-europei: questo è l’obiettivo. (Il Sole 24 ORE)

Oggi la presidente della Bce Lagarde parlava di una stima di contrazione di 0,3 del Pil che andrebbe allo 0,5 se rispondessimo. Mi sembra lucido, da parte della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, rinviare di qualche giorno" l'attivazione delle contromisure. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Ben che vada, sarà un disastro. Per l’America, innanzitutto, e lo stiamo vedendo con Wall Street e il Nasdaq che rendono l’anima al diavolo, l’arietta di recessione diffusa dai ventilatori della Casa Bianca, l’indice di fiducia dei consumatori e delle imprese che crolla, i prezzi che rialzano la testa, le uova che costano più di un’oncia d’oro. (la Repubblica)

Ha deciso di attendere l'evoluzione dei negoziati tra Washington, Kiev e Mosca, evitando di prendere posizione prima di capire i contorni di una possibile tregua, e allora deve soprattutto evitare di restare schiacciata dal decisionismo dell'asse Londra-Parigi. (Tempi.it)

L’automotive, ha evidenziato l’Istat, è il settore più devastato dalla dismissione in atto del settore manifatturiero, insieme a quello del tessile, da 24 mesi consecutivi di acclarata impotenza. Nello stesso momento è arrivata la proposta del ministro Adolfo Urso, addetto al «made in Italy», sulla riconversione della filiera dell’automotive in una dei carri armati e dei missili. (il manifesto)