Effetto Trump sull’Ucraina: l’Unione europea resta senza alibi

Effetto Trump sull’Ucraina: l’Unione europea resta senza alibi
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LA NOTIZIA ESTERI

Con Trump alla Casa Bianca e Biden in uscita, l'Europa si ritrova nuda: divisa, impreparata e senza il paracadute americano per l'Ucraina La diplomazia, si sa, è una parola che può riempire la bocca o svuotare il senso. Ora, con Donald Trump che si prepara a fare il suo ingresso trionfale alla Casa Bianca, l’Unione europea si ritrova di fronte alla più grande delle sue ipocrisie: quella di aver raccontato per anni che la guerra in Ucraina si poteva vincere. (LA NOTIZIA)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Una copertura preventiva a quello che farà Donald Trump. Liturgia. (L'HuffPost)

"Per noi è importante raggiungere i nostri obiettivi, che sono ben noti a tutti", ha dichiarato ancora Peskov riferendosi all'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe russe. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Minaccia nucleare e messaggio a Trump: così può cambiare la guerra «Con 11mila soldati nordcoreani in prima linea nel Kursk come parte dell'unità aviotrasportata e dei marines russi, è probabile che emergano vittime. (ilmessaggero.it)

Cosa vogliono Mosca e Kiev? Territori, Nato, leadership: su cosa si può trattare (e cosa no)

01:04 Zelensky: "Se gli Usa taglieranno gli aiuti all'Ucraina, noi perderemo" (La Stampa)

Bisogna "fare di tutto per porre fine alla guerra nel 2025 attraverso la via diplomatica", ma partendo da "un'Ucraina forte". A dirlo è il presidente Volodymyr Zelensky, mentre il suo omologo russo Vladimir Putin - nel corso della telefonata con il cancelliere tedesco Olaf Scholz - ha ribadito che un possibile accordo per la fine del conflitto deve "basarsi sulle nuove realtà territoriali", ovvero su quanto conquistato finora da Mosca. (Sky Tg24 )

Vladimir Putin replica di essere pronto al dialogo, lo ha detto anche due giorni fa al telefono al cancelliere tedesco Olaf Scholz, intanto però attacca dall’aria e intensifica le offensive di terra ricorrendo ai soldati nordcoreani. (Corriere della Sera)