Trump annuncia le nomine e misura la resistenza al potere esecutivo
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A venti giorni dalle elezioni presidenziali dello scorso 5 novembre negli Stati Uniti, Donald Trump ha già annunciato buona parte delle nomine di primo livello per la sua prossima amministrazione. Le figure scelte sono caratterizzate principalmente dalla loro fedeltà agli obiettivi e al metodo del Tycoon; in altre parole, Trump sta evitando attentamente quello che considera il grande errore del suo primo mandato: aver scelto figure istituzionali ritenute rassicuranti per la loro esperienza nel mondo di Washington. (Il Giornale d'Italia)
Su altri media
I dem, a Bruxelles così come a Roma, cercano di vedere il bicchiere mezzo pieno. (il manifesto)
Alla fine, i Socialisti e i Liberali europei hanno dovuto ingoiare l'amara pillola e dare il via libera alla nomina di Raffaele Fitto, del gruppo dei Conservatori, a commissario Ue con l'incarico di vicepresidente esecutivo. (Italia Oggi)
Nel segno di una convergenza politica destinata a riprodursi sugli argomenti più scottanti dell’agenda Ue, a cominciare dai migranti. Può suonare un adagio sfrontato, ma è piuttosto l’esito scontato del lungo braccio di ferro sulla nomina dei vicepresidenti della commissione von der Leyen bis. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Nel caso dell'approdo di Raffaele Fitto a Bruxelles, Meloni non dovrebbe avere dunque particolari patemi, visto che in teoria si tratterebbe di una semplice sostituzione, dopo un'operazione ben condotta dalla premier, che ha portato un esponente italiano alla vicepresidenza esecutiva della Commissione europea. (Il Dubbio)
E in maggioranza la questione non è soltanto questa. La carne sul fuoco tra alleati è tanta, tantissima. (Corriere Roma)
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) - “La democrazia europea è la grande sconfitta dell’accordo farsa raggiunto dai grandi gruppi al Parlamento europeo per approvare le nomine dei Vicepresidenti della Commissione europea". (Il Sole 24 ORE)