L’Occidente lascia fare in attesa del «nuovo ordine»

L’Occidente lascia fare in attesa del «nuovo ordine»
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il manifesto INTERNO

Lungo la Blue Line, la linea di demarcazione che separa il Libano da Israele, oltre 120 chilometri, stabilita dalle Nazioni Unite nel 2000, sono piantati e ben riconoscibili i caratteristici «blue pillars», i pioli di acciaio opportunamente verniciati di blu. Israele, colpendo ogni giorno i caschi blu, come è avvenuto anche ieri, è chiaramente intenzionata a sradicarli. Nella sua guerra di annientamento di Hezbollah e del Libano, Netanyahu non vuole, come a Gaza, testimoni internazionali. (il manifesto)

Su altri media

Michel: “Attaccare le basi Onu è inaccettabile”. Dopo l’attacco alle postazioni italiane dell’Unifil, Tel Aviv bombarda ancora in Libano e in Cisgiordania. (Il Fatto Quotidiano)

Guerra in Medio Oriente, la diretta Il rischio è che basti poco in Medio Oriente, perché il conflitto regionale possa sfociare assumendo una dimensione ancora più spaventosa. Timori di questo tenore sono stati condivisi al summit del Med9 di Pafo, dove Giorgia Meloni ha fatto asse con Emmanuel Macron e Pedro Sanchez per condannare gli attacchi dell'esercito israeliano alle truppe Unifil in Libano (ilgazzettino.it)

I tank ondeggiano lentamente come pachidermi minacciosi intorno all’area paradossalmente definita di peacekeeping, la Blue line, nel sud ovest del Libano, verso la costa. – Voci e scene dall’inferno Libano. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Attacco a Unifil, allarme massimo al quartier generale. Idf: “Le forze Onu si spostino”

Usa, Italia, Francia e Spagna: strigliata congiunta contro gli attacchi a Unifil (La Verità)

«L’Iran ha commesso un grave errore e ne pagherà il prezzo», aveva detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Il gabinetto di guerra israeliano non ha ancora trovato un accordo sul piano di risposta all’Iran. (Open)

Matthew Levitt esperto di Hezbollah e del terrorismo al Washington Institute, descrive a Foreign Policy la trappola nella quale si trova in questo momento il contingente di Unifil, oltre 10mila militari costretti a rintanarsi nelle loro basi e assistere a una guerra che incidentalmente li colpisce. (ilmessaggero.it)