«Nel nostro kibbutz sul confine alert ogni due ore e valigia pronta»

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Avvenire ESTERI

E. Calò È una buona annata per le mele. Il frutteto è carico, si stimano tremila tonnellate. Sono la principale voce di entrata nel bilancio del kibbutz Sasa. Ma stare all’aperto è vietato, troppo pericoloso. E il raccolto è a rischio. Siamo nell’estremo nord dell’Alta Galilea, in quel kibbutz “degli italiani” che guarda in faccia il confine con il Libano, distante poco più di un chilometro. Da quattrocento che erano, sono rimasti in quaranta: i venticinque responsabili della sicurezza e altri quindici che non se ne vogliono andare. (Avvenire)

La notizia riportata su altri media

Secondo indiscrezioni, Israele stava puntano a Mounir Maqdah, comandante delle Brigate dei martiri di Al-Aqsa, il braccio armato di Fatah. Israele ha colpito un edificio nel campo di rifugiati palestinesi di Ain al-Hilweh vicino a Sidone, nel sud del Libano (QUOTIDIANO NAZIONALE)

A suo dire, l'invasione di terra del Libano è molto rischiosa per Israele. (Fanpage.it)

Un raid contro il più grande campo profughi palestinese in Libano, quello di Ain el Hilweh a Sidone, ha causato la morte di sei persone, tra cui tre bambini. (corriereadriatico.it)

Il premier libanese ha chiesto di fermare gli attacchi israeliani ai soccorritori

I caccia israeliani hanno condotto nella notte un attacco che ha preso di mira il bunker di Beirut che ospitava i vertici Hezbollah. (La Provincia di Cremona e Crema)

Qui i jet dello Stato ebraico hanno, per la prima volta dal 2006, colpito l’autostrada per la vicina Siria , da giorni usata da decine di migliaia di civili in fuga dai bombardamenti. Dopo una notte di intensi e pesanti raid aerei su Beirut , con i quali ha puntato ad azzerare i nuovi vertici del Partito di Dio , si sono ampliate le operazioni nel sud del Libano e nella Bekaa . (Gazzetta del Sud)

Stando a un comunicato stampa diffuso dall’ufficio del premier, Mikati “ha denunciato questi attacchi del nemico israeliano che violano il diritto internazionale e le norme umanitarie in vigore”. – Il premier libanese Najib Mikati ha intensificato oggi i “contatti diplomatici” per sollecitare “pressione internazionale su Israele per consentire agli operatori di emergenza e ai soccorritori”, ripetutamente presi di mira, di avere accesso alle zone colpite e alle vittime. (Agenzia askanews)