L'operaio della Maserati: «Non vado in Serbia, non lascio casa mia per mille euro in più. La proposta è arrivata con un messaggio su Whatsapp»
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Ha ricevuto la proposta di andare a lavorare in Serbia qualche giorno fa via Whatsapp. Ma ha già deciso di rifiutare. Luigi Cozzolino, per tutti «Gino», ha 57 anni ed è un dipendente della Maserati di Modena da 35 anni, delegato Fiom. L’anno scorso ha lavorato solo 70 giorni, il resto del tempo è stato in cassa integrazione: «Ho preso lo stipendio pieno solo due volte». Anche nel 2025 non sta andando meglio: «Non ho ancora timbrato un cartellino». (corrieredibologna.corriere.it)
Ne parlano anche altri giornali
– La palla ora è tutta nella metà campo di John Elkann: oggi davanti alle Commissioni riunite Attività produttive di Camera e Senato chiediamo che l’Ad faccia chiarezza e disegni con numeri e ragionamenti concreti il futuro di Maserati, oltre al tipo di gioco che intende fare Stellantis in Italia. (il Resto del Carlino)
Sta facendo discutere la proposta avanzata da Maserati ai propri operai di Modena: trasferirsi temporaneamente in Serbia per lavorare nello stabilimento Stellantis di Kragujevac, dove viene prodotta la Fiat Panda. (Automoto.it)
I dati sono lì a dimostrare che le immatricolazioni stanno crollando. Se i primi due mesi del 2024 erano già stati difficili, con un calo delle vendite di 24%, quelli del 2025 hanno semplicemente amplificato la tendenza. (Italpassion IT)
Crisi, cassa integrazione, trasferimento degli operai, vendita del titolo, insomma per il Tridente non è un periodo roseo e lo si capisce dalle notizie che spesso ruotano intorno alle sue vicende. Maserati, oltre a essere uno dei marchi più prestigiosi al mondo, è ormai un argomento di discussione quasi perenne. (Virgilio)
Così il presidente di Stellantis, John Elkann, ieri nel corso dell’audizione informale in commissioni riunite Attività produttive di Camera e Senato. "Stiamo lavorando al futuro di Maserati che è indissolubilmente legato all’Italia, a Modena e alla Motor Valley". (il Resto del Carlino)
È rientrato un 60-70% dei dipendenti, agli altri toccherà in maniera graduale e progressiva, in base alle esigenze produttive dei vari reparti. Giuseppe Violante, Rsa Fiom Maserati, descrive così il ritorno, ieri, al lavoro nello stabilimento di Modena dei lavoratori dopo tre mesi e mezzo di cassa integrazione in regime di solidarietà. (il Resto del Carlino)