Mattarella cita De André e ricorda che la speranza è farsi coinvolgere

Mattarella cita De André e ricorda che la speranza è farsi coinvolgere
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Avvenire INTERNO

L’unanimismo consolante – ma un po’ sospetto – con cui è stato accolto il messaggio di fine anno di Sergio Mattarella riporta alla mente le parole di una vecchia canzone di Fabrizio de André: «Per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti». L’ambito, certo, è molto diverso. Il cantautore genovese si inseriva nel contesto della Contestazione e prendeva di mira la tendenza perbenista della borghesia di non sentirsi mai chiamata in causa. (Avvenire)

Ne parlano anche altri media

Da Fratelli d'Italia ad alleanza Verdi-Sinistra, passando per Forza Italia, Pd e M5s, tutti i leader di partito hanno apprezzato il discorso di fine anno del capo dello Stato Sergio Mattarella. (Fanpage.it)

"Mai come adesso la pace grida la sua urgenza", ha scandito il capo dello Stato parlando in piedi dalla sala del lucernaio del Quirinale. (Today.it)

È di particolare apprezzamento l'accento posto sul tema del lavoro e della sicurezza nei luoghi di produzione. Il monito all’impegno che tutti dobbiamo dedicare alla formazione e all’addestramento per rendere più sicuri i luoghi di lavoro sarà uno dei nostri prioritari obiettivi per il 2025. (Il Giornale d'Italia)

Il discorso di Mattarella è un monito sullo stato della nostra democrazia

Le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso di fine anno, sono state apprezzate da Giorgia Meloni in particolare per i riferimenti al patriottismo, «come motore dell'azione quotidiana e sentimento vivo che muove l'impegno di quanti sono al servizio della cosa pubblica e della comunità nazionale», e al «richiamo ai positivi segnali macroeconomici, in particolare sull'export e sull'occupazione, con il contestuale impegno ad intensificare l'azione per ridurre le aree di precarietà e lavoro povero». (Corriere della Sera)

Un plauso sì, ma forse più tiepido di quanto raccontano i comunicati che la sera del 31 dicembre hanno fatto seguito al tradizionale discorso di fine anno del presidente della Repubblica. La linea, però, è quella dell'approccio ecumenico. (il Giornale)

Anche quest’anno il ragionamento che il Presidente della Repubblica ha proposto agli italiani è il risultato di una osservazione essenziale di quanto ci sta accadendo. MI pare che il centro dal quale il presidente è partito per svolgere il suo atto di fede nella Repubblica e proporlo alla Nazione, è lo stato della democrazia. (La Stampa)