Donald Trump sceglie il suo inviato per la guerra in Ucraina. Chi è Keith Kellogg e perché il suo piano di pace preoccupa Kiev

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Il piano presentato da Kellogg lega gli aiuti militari dagli Usa all'Ucraina alla disponibilità di Kiev a sedersi a un tavolo con Mosca, accettando di tracciare confini sugli attuali fronti di guerra Il presidente eletto degli Usa Donald Trump ha scelto l’ex generale Keith Kellogg come inviato speciale per Russia e Ucraina. «Insieme renderemo il mondo sicuro», ha dichiarato con un post sul suo social Truth, aggiungendo: «Keith ha condotto una carriera militare e imprenditoriale. (Open)

Su altre fonti

Kellogg, veterano delle forze armate statunitensi, è stato un collaboratore chiave nella prima amministrazione Trump e consigliere dell'ex vicepresidente Mike Pence: la sua nomina suggerisce (Inside Over)

Leggi tutta la notizia Donald Trump si affida al fedelissimo generale in pensione Keith Kellogg per una svolta nel conflitto fra Kiev e Mosca. (Virgilio)

Una pace negoziata con riferimento al conflitto russo-ucraino è ancora possibile? Quali potrebbero esserne le condizioni? Chi, per le sue qualità soggettive, per la sua equidistanza e neutralità tra le parti in conflitto (se siffatte caratteristiche volessero considerarsi rilevanti), potrebbe fungere da mediatore nelle trattative? Fermo restando, primariamente, che a volere un tavolo di pace dovrebbero essere innanzitutto i protagonisti del conflitto stesso e, forse, al netto delle rispettive ragioni e dei rispettivi torti (ove questo sia mai possibile). (L'Unione Sarda.it)

Ucraina, Trump chiama Keith Kellogg, il generale per la «pace in 48 ore»

«Siamo profondamente preoccupati per questo scambio a doppio senso, non solo per ciò che la Corea del Nord sta facendo per la Russia e la sua aggressione contro l'Ucraina, ma anche per ciò che la Russia sta facendo e potrebbe fare per la Corea del Nord in termini di capacità missilistica e nucleare, il che aumenta l'insicurezza e l'instabilità nella penisola coreana», ha detto Blinken. (Corriere della Sera)

Non è detto che sia nell’interesse dell’America. Intendiamoci: che una soluzione della crisi richieda concessioni territoriali da parte di Kiev, de jure o de facto, provvisorie o definitive, è chiaro a tutti. (Corriere della Sera)

«È stato con me fin dall’inizio! Insieme, garantiremo la pace attraverso la forza e renderemo l’America e il mondo di nuovo sicuri!», ha annunciato Trump che sul coinvolgimento degli Usa in Ucraina si è sempre mostrato molto freddo. (Il Sole 24 ORE)

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