Von der Leyen: ReArm Europe? E' diventato un concetto più ampio con il nome Readiness 2030
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Von der Leyen: ReArm Europe? E' diventato un concetto più ampio con il nome Readiness 2030 21 marzo 2025 “La base della discussione di oggi era la presentazione del White Paper, che ha un nome che dice tutto e comprende un concetto più ampio Readiness 2030. Ovviamente, non c'è solo il finanziamento che include oltre, alla clausola di salvaguardia nazionale, anche l'elemento della sicurezza. Ma l'ambito è più ampio finanziamo ad esempio, le priorità infrastrutturali, la mobilità militare, le lacune nelle capacità dei missili dei droni dell'artiglieria e altri elementi. (Il Sole 24 ORE)
La notizia riportata su altre testate
È quanto ha annunciato ieri la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nella conferenza stampa con il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, al termine del vertice Ue nel quale è stato presentato il piano sulla difesa: il Libro Bianco con l'orizzonte 2030, da una parte, e il ReArm Europe dall'altra con l'obiettivo di mobilitare 800 miliardi di euro di investimenti in difesa. (LA STAMPA Finanza)
Ha cambiato nome, ma i problemi rimangono. Si chiamerà ReArm Europe-Readiness 2030 il piano per il riarmo dei paesi dell’Unione Europea di Ursula von der Leyen. L’accento sulla data (il 2030) serve a rimarcare l’obiettivo di avere una difesa comune europea entro cinque anni. (Open)
"Rearm Europe cambia nome? Una grande presa in giro, invertendo l'ordine dei fattori il prodotto non cambia. L'Europa si accinge a riarmarsi, un'Europa che già spende più della Russia in armi. Un'Europa in cui manca un'unità politica" così il deputato di Avs Angelo Bonelli. (Liberoquotidiano.it)

Appello al Parlamento UE per difendere il FEAMPA – Mentre Bruxelles si prepara a riscrivere le regole del bilancio pluriennale dell’Unione Europea, il settore della pesca e dell’acquacoltura alza la voce per evitare di essere sacrificato sull’altare delle semplificazioni finanziarie. (PesceInRete)
Meloni giocando sulle divergenze dei suoi colleghi europei può rinviare la resa dei conti nella maggioranza Alla fine a liberare Giorgia Meloni dalle sue ambiguità, e da quelle dei suoi alleati sul piano di riarmo di Ursula von der Leyen, ci hanno pensato, involontariamente, i suoi colleghi europei. (LA NOTIZIA)
"La presidente del Consiglio ha una sua perversa coerenza: crede che l'Unione europea debba essere un'entità economica, sbocco per i prodotti italiani, ma non un soggetto politico": l'ex ministro del Lavoro e della Giustizia Andrea Orlando commenta così l'attacco al Manifesto di Ventotene di Meloni in Parlamento. (la Repubblica)