Istanbul, piazza in rivolta: gas e idranti contro i manifestanti
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Per il terzo giorno consecutivo, Istanbul è teatro di violenti scontri tra la polizia antisommossa e migliaia di manifestanti scesi in piazza per protestare contro l’arresto del sindaco Ekrem Imamoglu, principale rivale politico del presidente Recep Tayyip Erdogan. La tensione, che si è rapidamente estesa ad altre città come Ankara e Smirne, ha visto un impiego massiccio di mezzi repressivi da parte delle forze dell’ordine, tra cui spray al peperoncino, gas lacrimogeni, proiettili di gomma e idranti, utilizzati per disperdere la folla che, secondo alcune stime, avrebbe raggiunto le 300mila unità solo nella città sul Bosforo.
La protesta, ribattezzata da molti come la “notte della democrazia”, ha preso piede davanti al municipio di Istanbul, dove i dimostranti si sono radunati per esprimere il proprio dissenso contro quella che considerano una mossa politica volta a silenziare l’opposizione. Imamoglu, arrestato due giorni fa, è una figura chiave nel panorama politico turco, e il suo fermo ha scatenato una reazione a catena, con cortei che hanno coinvolto non solo Istanbul ma anche Smirne, dove i manifestanti hanno affrontato getti d’acqua e lacrimogeni.
Secondo i reporter dell’Afp e i media locali, gli scontri più accesi si sono verificati proprio a Istanbul, dove la polizia ha fatto ricorso a un uso intensivo di gas urticanti e proiettili di gomma, mentre a Smirne, come riportato dalla televisione di opposizione Halk, le forze di sicurezza hanno puntato sugli idranti per disperdere i partecipanti. Le immagini che circolano mostrano una piazza divisa tra chi resiste ai metodi repressivi e chi cerca di mantenere la protesta pacifica, in un clima di crescente frustrazione verso un governo accusato di limitare le libertà democratiche.