Inferno a Calenzano: “Per strada gente ferita dai vetri. Io salvato dalla pausa coi colleghi”
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– “Mi trovavo a cinque metri dal punto dove poi c’è stata l’esplosione, stavo lavorando sui cassoni utilizzati per lo smaltimento dei rifiuti. Poco dopo le 10, un po’ prima del solito, sono andato a fare una pausa con alcuni colleghi. Erano passati circa dieci minuti quando ho sentito il forte boato. Mi sento un miracolato”. Come dare torto a Francesco Munia, calabrese, che nel deposito Eni di via Erbosa lavora da quattro anni come dipendente di una ditta esterna che si occupa di manutenzione edile/industriale. (LA NAZIONE)
Se ne è parlato anche su altri media
Il primo ad essere stato identificato è Vincenzo Martinelli, 51 anni, residente a Prato e originario di Napoli: aveva due figlie ed era autista di autocisterne. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
La procura di Prato ha aperto un'inchiesta per fare luce sulla tragedia che a Calenzano (Firenze) ha causato due vittime e molteplici feriti a seguito dell'esplosione avvenuto in uno stabilimento Eni. (il Giornale)
"L'incidente ha creato un'onda d'urto importante che ha frantumato i vetri di tante abitazioni. La situazione è tornata sotto controllo, adesso stiamo valutando che cosa fare e dove intervenire con la Prefettura. (La Stampa)
Ci sarebbe anche un siciliano tra gli operatori che mancano all’appello dopo la strage di Calenzano, in provincia di Firenze. Nella lista dei dispersi figura infatti anche un operaio 57enne originario di Catania, ancora non rintracciato insieme ad un 62enne di Napoli, un 49enne di Novara, un 45enne nato in Germania ma residente in Italia e un un operaio di Matera di 45 anni. (Tempo Stretto)
Persone che non torneranno a casa in un lunedì sera carico di dolore e morte. Aggiornamenti in diretta sull’esplosione di Calenzano Ancora lavoratori morti in azienda, ancora lavoro che uccide. (LA NAZIONE)
Un’area di 170 mila metri quadrati Il sindaco di C… (La Repubblica Firenze.it)