La «Italian connection» di Paragon: «Presi di mira attivisti e oppositori»

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il manifesto INTERNO

I novanta casi europei di infettati dallo spyware Graphite sono solo la punta dell’iceberg. Ed esiste «un modello preoccupante e familiare di prendere di mira gruppi per i diritti umani, critici del governo e giornalisti». Questa la conclusione a cui sono giunti i ricercatori del Citezen Lab dell’università di Toronto nella loro prima ricerca esclusivamente dedicata a Paragon e alle sue vittime. In Italia i casi noti sono quelli del direttore di Fanpage Francesco Cancellato e degli attivisti dell’ong Mediterranea Luca Casarini e Beppe Caccia, con l’aggiunta del cappellano di bordo Mattia Ferraresi e di David Yambio di Refugees in Lybia, i cui dispositivi sono stati attaccati da spyware ma non è detto che si tratti di Graphite. (il manifesto)

La notizia riportata su altre testate

In particolare dall’Aisi, i servizi segreti per … (Il Fatto Quotidiano)

A poche ore dalla rivelazione di Repubblica, che ha raccontato come il sottosegretario Mantovano al Copasir abbia ammesso l’uso di Paragon per l’intercettazione preventiva di diversi esponenti di Mediterranea, è questa la lettura che dà Luca Casarini, capomissione e fondatore dell’ong. (la Repubblica)

Ieri Il Fatto ha rivelato che, nel caso degli attivisti intercettati con il software della società israeliana Paragon, … Così la Ong Mediterranea sul caso di spionaggio a danno di attivisti e giornalisti italiani. (Il Fatto Quotidiano)

Il nostro commento dopo le ammissioni del Sottosegretario del Governo Meloni davanti al Copasir (Mediterranea - Saving Humans)

"Li abbiamo beccati con le mani nel sacco", ha scritto l'organizzazione in una nota dopo le indiscrezioni sull'audizione del sottosegretario al Comitato parlamentare, che avrebbe ammesso l'utilizzo dello spyware per un'indagine preventiva dell'Aise sull'immigrazione. (Il Fatto Quotidiano)

“Nei casi già esaminati, c'è un modello preoccupante e familiare … La notizia arriva dall’ultimo rapporto del Citizen Lab di Toronto, che collabora con Meta, l’azienda di Mark Zuckerberg che possiede, tra l’altro, WhatsApp. (L'HuffPost)