Francia, governo a rischio sfiducia: i rendimenti superano quelli della Grecia
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Sull’orlo di una crisi. Il governo francese di minoranza guidato da Michel Barnier, nominato primo ministro il 5 settembre, potrebbe inciampare, forse già la prossima settimana, su un voto di censure , di sfiducia. Per la prima volta il Rassemblement national , la formazione di destra radicale, potrebbe convergere verso la mozione preannunciata dai partiti di sinistra, che rischiano però una spaccatura. (Il Sole 24 ORE)
Se ne è parlato anche su altri media
«Voteremo la mozione di censura con il Nuovo fronte popolare (Nfp)». Non poteva essere più chiaro Jean-Philippe Tanguy, deputato star del Rassemblement national (Rn) e braccio destro di Marine Le Pen, che ieri in conferenza stampa ha ribadito che questa volta il partito sovranista andrà fino in fondo: senza correzioni dell’ultimo minuto, voterà la sfiducia al primo ministro Michel Barnier assieme alla coalizione delle sinistre. (Liberoquotidiano.it)
La Francia è il nuovo grande malato d’Europa. E così per continuare a comprarlo, gli investitori chiedono un premio – rendimento – più alto. (La Stampa)
Anche la Borsa di Parigi è in subbuglio e il Cac 40, l’indice dei 40 titoli principali del listino d’Oltralpe, con un nuovo calo dello 0,73%, è scivolata al minimo da un anno. (Corriere della Sera)
Il governo Barnier sarà ancora in carica per quella data? La risposta è nelle mani dell’estrema destra: il Rassemblement National sta valutando l’opportunità di votare la “censura” del Nuovo Fronte Popolare quando il governo Barnier farà ricorso all’arma del 49.3, cioè la fiducia rovesciata, per far passare senza voto la finanziaria 2025, che prevede 60 miliardi tra tagli e aumento di tasse per far fronte al deficit che supera il 6%. (il manifesto)
La Francia si conferma nella bufera, a causa delle incertezze relative alla Legge di Bilancio 2025, che rischia una bocciatura a causa della frammentazione della maggioranza su tagli alla spesa e sull'aumento delle imposte. (QuiFinanza)
L’ennesima crisi politica in cui sta per cadere la Francia ha già manifestato i suoi effetti sui mercati. Il 28 novembre, per la prima volta, il rendimento del titolo di stato decennale, l’Oat (3%) ha superato quello del pari durata greco (2,97%) a certificare la preoccupazione degli investitori sulla stabilità politica del paese transalpino e sul suo bilancio pubblico. (Milano Finanza)