Il microbiologo Francesco Broccolo «nei pazienti rientrati dal Congo possibile coinfezione»

Il microbiologo Francesco Broccolo «nei pazienti rientrati dal Congo possibile coinfezione»
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Quotidiano online SALUTE

Advertisement ROMA – Non è da escludere che il paziente rientrato in Italia dal Congo e poi deceduto in Veneto abbia contratto più patogeni, oltre al Plasmodio responsabile della malaria: è quanto osserva il microbiologo Francesco Broccolo, dell’Università del Salento, commentando il recente caso di decesso dove è stato isolato il Plasmodium falciparum. A destare i sospetti è infatti la presenza della febbre emorragica (Quotidiano online)

La notizia riportata su altri media

L’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma ha rilevato la “presenza di plasmodium falciparum, agente responsabile della malaria nei campioni di sangue analizzati per la ricerca di diversi agenti”. Il malessere si è manifestato poco dopo il rientro e le sue condizioni sono peggiorate rapidamente, come riporta SKY TG 24. (iLMeteo.it)

Negli ultimi giorni, i media hanno riportato notizie allarmanti su un “virus misterioso” in Congo, collegandolo a una possibile epidemia. Secondo il Ministero della Sanità del Congo, l’epidemia è iniziata circa 40 giorni fa. (ROMA on line)

Roberto Burioni sulla malattia in Congo: "Una forma particolarmente grave di malaria, non è una nuova malattia" (La Stampa)

Malattia del Congo: cos’è, quali sono i sintomi, la situazione in Italia

"Si tratta di un'influenza che è stata formalmente identificata", ha affermato il portavoce del governo Patrick Muyaya. Circa il 28% dei campioni analizzati sono positivi all'influenza; frequentemente inoltre sono stati rilevati rhinovirus e Sars-Cov-2. (ANSA Brasil)

Il paziente rientrato in Italia dal Congo e successivamente deceduto in Veneto potrebbe aver contratto più patogeni oltre al Plasmodio che causa la malaria, secondo il microbiologo Francesco Broccolo dell'Università del Salento (Sardegna Live)

Il 64,3% dei casi riguarda soggetti tra 0 e 14 anni, con le fasce di età 0-59 mesi, 5-9 anni e 10-14 anni che costituiscono rispettivamente il 53%, il 7,4% e il 3,9% dei casi. L'epidemia ha colpito principalmente i bambini: (Istituto Mario Negri)