Sbarra (Cisl): «Tavares ha sfidato lo Stato, delocalizzato e non ha mai creduto nelle relazioni sindacali: non ci mancherà»
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«Tavares non ci mancherà». Il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, intervenendo a Sky tg 24, commenta così la notizia delle dimissioni dell’ad di Stellantis. «Tavares non ha mai creduto alle relazioni sindacali. Ha delocalizzato, Ha frenato gli investimenti in Italia, è arrivato a sfidare lo Stato. Pensiamo che le sue dimissioni determineranno una svolta», ha aggiunto il sindacalista. La notizia delle dimissioni di Carlos Tavares dal ruolo di ad di Stellantis è arrivata a sorpresa la sera di domenica 1°dicembre, anche se l’azienda aveva già fatto sapere che il manager più pagato dell'industria dell'auto avrebbe lasciato la guida del gruppo alla fine del contratto. (Corriere della Sera)
Su altre fonti
Aspetti principali Il processo per la nomina di un nuovo ceo permanente è già in corso, gestito da un Comitato speciale del Consiglio, e si concluderà entro la prima metà del 2025. (Forbes Italia)
Per essere un lunedì di inizio dicembre, la settimana inizia in maniera intensa. Si parte con la Siria: "I giornali sono in difficoltà perché in questo caso non è facilissimo trovare un buono a cui aggrapparsi", spiega Daniele Capezzone nella sua rubrica "Occhio al caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima di oggi. (Liberoquotidiano.it)
L’addio di Carlos Tavares: una svolta per Stellantis Dopo tre anni alla guida di Stellantis, Carlos Tavares si dimette lasciando un’eredità complessa tra crisi e opportunità. Elkann assume il controllo ad interim per traghettare il gruppo verso una nuova leadership. (Creditnews.it)
Ha delocalizzato tanta produzione, tagliato l’occupazione, frenato gli investimenti, soprattutto su innovazione. – La notizia delle dimissioni del ceo di Stellantis, Carlos Tavares, “non ci addolora né come sindacato né come lavoratori”. (Agenzia askanews)
Nel frattempo, sarà istituito un nuovo comitato esecutivo presieduto dal presidente John Elkann. (SoldiOnline.it)
In pubblico lo hanno sempre difeso, ma in realtà ormai litigavano su tutto. Pur essendo stato presentato come un addio dell’ormai ex amministratore delegato, infatti, la separazione suona come una cacciata. (Il Fatto Quotidiano)