Ancora scontro - Nuovo gruppo di migranti verso l’Albania. Tribunale di Catania annulla trattenimento: «L’Egitto non è un Paese sicuro»
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Ancora scontro Quello delle toghe siciliani è il primo provvedimento emesso dopo l'approvazione del decreto legge. Salvini all'attacco: «Giudici comunisti che non applicano le leggi» Migranti nei centri in Albania, si ricomincia. Un nuovo gruppo è stato soccorso oggi, 4 novembre, con la nave Libra della Marina Militare, in acque internazionali a sud di Lampedusa. Dopo uno screening a bordo si è deciso di trasferire i migranti nei centri in Albania. (LaC news24)
La notizia riportata su altre testate
Nel giorno in cui è stato effettuato un primo trasbordo di migranti sulla nave Libra della Marina militare, arrivata in mattinata a Sud di Lampedusa e destinata a tornare in Albania con le persone soccorse in mare e ritenute in possesso dei requisiti per il trasferimento, le tensioni tra Governo e magistratura ripartono da Catania, il tribunale che un anno fa aveva visto divampare lo scontro tra la giudice Iolanda Apostolico e l’Esecutivo sempre in materia di immigrazione. (Il Sole 24 ORE)
Il Tribunale di Catania non ha convalidato il trattenimento disposto dal questore di Ragusa di un migrante arrivato dall'Egitto, che a Pozzallo ha chiesto lo status di rifugiato. (La Provincia di Cremona e Crema)
Questa la linea del governo dopo il nuovo stop ai trattenimenti arrivato dal Tribunale di Catania.In mattinata, al termine della visita al Villaggio Difesa al Circo Massimo, Giorgia Meloni risponde con una battuta – ma che cela insofferenza – al cronista che ipotizza il “flop” dell’intesa con Tirana: “Ancora? Avete una fissazione…”, taglia corto infilandosi in macchina. (Agenzia askanews)
Le argomentazioni sono le stesse che le toghe etnee usano da settembre: nei casi di Tunisia, Bangladesh ed Egitto accostano le «schede paese», che descrivono le situazioni di ogni Stato, al dettato della legge. (il manifesto)
Sui centri in Albania "nessuna marcia indietro, si va avanti". (Tiscali Notizie)
Con queste parole il 21 ottobre il guardasigilli Carlo Nordio spiegava la ratio con cui il governo ha varato un decreto legge per inserire l’elenco dei Paesi sicuri non più in un decreto interministeriale ma in una norma primaria, che “il giudice non può disapplicare: se la ritiene incostituzionale può fare ricorso alla Consulta”. (LA NOTIZIA)