Iren, Torino tenta la scalata su Genova. Il sindaco Lo Russo punta al 20 per cento della società

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Corriere della Sera ECONOMIA

Non accadrà subito, certo: gli attuali vertici viaggiano tutti verso la riconferma. Ma Torino tornerà presto a farla da padrona in Iren, come al tempo in cui esprimeva l’amministratore delegato, mentre Genova — l’altra città azionista di riferimento — si accontentava (si fa per dire) di indicare il nome del presidente. Da dieci anni le parti si erano invertite, tra rimescolamenti delle partecipazioni, cambi di amministrazione, vendite (e riacquisizioni) azionarie pensate (e ripensate) per ripianare i malandati conti di Palazzo Civico che avevano portato la Superba a diventare la numero uno con il 18,85% delle quote. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri giornali

Sì perché in quello che appare a tutti gli effetti come un vero e proprio blitz, per strategia e tempistica, il “sistema Torino” ha scalato il capitale della multiutilities issandosi sul gradino più alto. (La Repubblica)

Ci spiegano come funziona il patto parasociale, ci dicono che la governance della società non cambierà, ma la realtà è un'altra. Piciocchi e Bucci sono riusciti a indebolire la posizione di Genova all'interno dell'azienda quando rappresentavano il socio di maggior peso nella compagine societaria, non osiamo immaginare cosa accadrà ora che gli equilibri sono cambiati". (CittaDellaSpezia)

«Ora Torino tornerà ad avere la forza e la capacità di influire non solo sul governo di Iren, ma soprattutto sulle scelte strategiche e operative. (Corriere della Sera)

La città d… D’altronde, è esattamente una mossa sulla governance quella del primo cittadino Stefano Lo Russo: era tra i suoi obiettivi e aveva messo in conto i mugugni. (La Repubblica)

Con queste parole il presidente di Regione Liguria, Marco Bucci, ha risposto in merito alle operazioni del consiglio metropolitano di Torino che ha dato parere favorevole all'acquisto di quote di Iren per un valore complessivo di 83 milioni di euro. (Primocanale)

Genova. “Bisognerebbe dire al Pd di leggersi le regole del patto di sindacato, perché quello che ha fatto Torino chiaramente era nel pieno diritto di farlo, ma non cambia assolutamente nulla dal punto di vista delle regole della governance”. (Genova24.it)