La vittoria di Trump negli Stati Uniti inaugura una nuova era: l’era dei broligarchi
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Min lettura di Natalia Antelava Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane i Democratici negli Stati Uniti, così come i sostenitori delle idee liberali in altre parti del mondo, si faranno un esame di coscienza e cercheranno di trovare una strada per il futuro. Ma la ricerca di soluzioni deve iniziare con l'accettazione della più grande lezione di queste elezioni: il liberalismo, così come lo conosciamo, è morto. (Valigia Blu)
Su altri media
Di Domenico Maceri – (Notizie Geopolitiche)
PUBBLICITÀ In previsione del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, l'Unione Europea sta muovendo i primi passi per elaborare una strategia unitaria (Euronews Italiano)
Due di queste, ieri, mi hanno fatto pisciare da risate, e scusate l’orribile locuzione ma non esiste altro termine quando leggo certe cose. Chi poteva mettersi a scrivere e ad analizzare la vittoria del tycoon? Chi aveva osservato cosa succedeva in America? Chi si era fatto un giro nei luoghi in cui Trump ha vinto senza limitarsi a frequentare solo Washington, Los Angeles, San Francisco, Boston e New York dove ha vinto la Harris? Chi aveva pensato di andare oltre il Democratic National Congress a Chicago guardando che cosa si pensava nei fortini Trump? No. (Nicola Porro)
Con l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, molte sono le riflessioni sulle possibili ripercussioni economiche per altre nazioni, specialmente in Europa. Nonostante differiscano nello stile, entrambi i candidati avrebbero perseguito una politica di isolazionismo combinata a un tentativo di consolidare una supremazia globale indiscussa degli USA». (ComplianceJournal.it)
Nessuno si attendeva una vittoria di Trump tanto netta, a dispetto delle vicende giudiziarie e dello “stile” del personaggio. Lasciassero perdere gli elementi retorici e cercassero di capire… (La Stampa)
Resta certo possibile che alla fine gli spericolati progetti del tycoon (con le insolenti parole di Donald jr. Per stare solo alle ultime prese di posizione, basti pensare (vera o no che sia la telefonata con Putin) alle conseguenze geopolitiche di una possibile “pax russo-americana” siglata sulla testa dell’Ucraina e dell’Ue. (ilmessaggero.it)