Il Gattopardo in salsa iraniana: valzer di potere tra tradizione e modernità

Il Gattopardo in salsa iraniana: valzer di potere tra tradizione e modernità
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Difesa Online ESTERI

(di Gino Lanzara ) Immaginazione e trascendenza politica accomunano in queste ore le stanze del potere teocratico e medievale di Teheran con lo sfarzo della sala da ballo del Principe di Salina. Sul ritmo scandito dalle note di un ingannevole valzer risuonano le parole di Tancredi, pronunciate in una delle sue crisi di serietà che lo rendevano impenetrabile e caro, con una perla di atemporale saggezza politica per cui se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi. (Difesa Online)

La notizia riportata su altri media

Nelle ultime settimane, Teheran ha ricevuto messaggi dall’Occidente (anche durante un incontro segreto in Oman con i consiglieri del presidente degli Stati Uniti Joe Biden) secondo cui, anche se rifiutasse di contenere le sue politiche regionali e il suo programma nucleare, dovrebbe selezionare un leader che potrebbe essere presentato come un moderato e riformista. (articolo21)

Si continua a chiamare “elezioni” lo spettacolo che il regime totalitario al potere in Iran mette in scena, mentre tutto il potere a tempo indeterminato è nelle mani di una sola figura, la Guida, che non risponde a nessuno. (L'Opinione delle Libertà)

Per Sam, cittadino di una delle città vicine a Teheran, il fallimento dell’accordo è stato l’inizio dello scoraggiamento e il movimento «Donna, Vita, Libertà» è stato la fine. Dice: «Durante il periodo di Mohammad Khatami presidente dell’Iran dal 1997 al 2005 , ndr avevo il 100% di speranza, ma la mia speranza è stata delusa. (L'Eco di Bergamo)

In Iran nulla è cambiato. Pezeshkian: "Rafforzeremo partnership strategica con Russia e Cina"

Masoud Pezeshkian (Italia Oggi)

Mariano Giustino non è solo lo storico corrispondente di Radio Radicale dalla Turchia nonché firma dell’Huffington Post, che per «l’impegno, la qualità e il rigore del suo lavoro» ha ricevuto Il Premiolino 2024, ma anche uno dei più acuti osservatori italiani di Iran e di Medio Oriente. (Vita)

A ben vedere nulla che si distacchi troppo dai programmi seguiti dal suo predecessore Ebrahim Raisi. Ma anche aprire un dialogo costruttivo con l’Europa, senza cedere alle pressioni degli Usa. (L'HuffPost)