Da Hulk Hogan a Tom Brady, l'esercito sportivo che ha sostenuto Trump
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Se è vero che anche la politica in questi tempi è diventata la prosecuzione dello sport con altri mezzi, sia nella sua liturgia che nel suo epilogo; allora l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, il 47° della storia, arriva dopo una partita che ha diviso gli americani come mai era successo in precedenza. Una sfida manichea, di dogmi e schieramenti contrapposti, un duello senza esclusione di colpi che ha coinvolto anche le star dello sport americano, di oggi e di ieri. (La Gazzetta dello Sport)
Se ne è parlato anche su altri media
Il successo di Trump è netto, più di quanto ci s’attendeva. Donald Trump sarà il 47o presidente degli Stati Uniti: il 20 gennaio 2025, tornerà alla Casa Bianca per un secondo mandato. (Il Fatto Quotidiano)
Era una linea d’attacco particolarmente greve — se neppure Donald Trump tocca un certo argomento c’è da riflettere — perché il marchio d’infamia cristiano-conservatore («childless», senza figli) del quale Vance s’è fatto interprete dice molte cose. (Corriere della Sera)
Alla sfidante Kamala Harris è andata la vittoria in 18 Stati. Paola Simonetti – Città del Vaticano Donald Trump è ancora una volta presidente degli Stati Uniti, il 47°. (Vatican News - Italiano)
«Ce l'abbiamo fatta». Era il 2020 e la telefonata di Kamala Harris a Joe Biden sanciva la sconfitta di Trump. (ilmattino.it)
Nel corso dell’ultimo mese la candidata democratica ha dilapidato consensi abbandonando le ricette di politica economica progressista e facendo il gioco del Trump che si descrive come anti-establishment (Jacobin Italia)
Kamala Harris anche per questo non ha mai fatto breccia tra gli elettori (il Giornale)