TikTok Ban: cosa cambia per la moda se gli Usa vietano l’app
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Segnatevi questa data: 19 gennaio 2025. Quel giorno si deciderà il futuro dell’app TikTok negli Stati Uniti: se il TikTok ban diventasse realtà, la moda e il beauty dovrebbero prepararsi a enormi conseguenze, anche in Europa. Chi ha seguito la vicenda lo sa: sulla spinta della preoccupazione per la sicurezza nazionale e per la privacy degli utenti, la corte d’appello federale ha confermato una legge che vieta TikTok negli Usa se la società madre non vende l’app (entro il 19 gennaio) a un acquirente che gli Stati Uniti ritengano accettabile. (AMICA - La rivista moda donna)
Ne parlano anche altri media
Non è chiaro come il repubblicano potrà opporsi alla legge approvata in maniera bipartisan . Il 10 gennaio intanto la Corte Suprema ha fissato un'udienza per valutare il ricorso di ByteDance (StartupItalia)
Donald Trump ribalta la sua posizione su TikTok e si schiera contro il possibile ban dell’app negli USA, perché durante la campagna elettorale ha fatto “miliardi di visualizzazioni” sul social cinese. L’ex presidente, che nel 2020 aveva tentato di vietare il social network, ora si dice favorevole alla sua permanenza sul mercato americano. (Tech Princess)
Non è stato sufficiente per il suo amor proprio, vincere le elezioni, stavolta anche col consenso popolare. Con una prima “conferenza stampa” nella sua corte alabastrata, Donald Trump ha dato un assaggio di quello che ci aspetta per i prossimi anni. (il manifesto)
Nel corso di un evento pubblico a Phoenix, in Arizona, Donald Trump, ha espresso considerazioni che hanno riacceso l’interesse sul futuro di TikTok, una delle piattaforme di social media più popolari al mondo. (Adnkronos)
La piattaforma, di proprietà di ByteDance con sede a Pechino, ha presentato anche un ricorso d'urgenza alla Corte Suprema per ottenere un'ingiunzione temporanea che ritardi l'entrata in vigore del divieto sull'app, mentre l'azienda cerca una revisione formale da parte dei giudici. (Sky Tg24 )
TikTok e ByteDance avevano chiesto una sospensione della norma approvata dal Congresso ad aprile che costringe la piattaforma social che negli Stati Uniti ha 170 milioni di utenti attivi a trovare un compratore interessato – e non allineato con Pechino – entro il prossimo 19 gennaio. (Start Magazine)