In Toscana, il 5,6% delle famiglie nel 2023 ha rinunciato alle cure

In Toscana, il 5,6% delle famiglie nel 2023 ha rinunciato alle cure
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LA NAZIONE INTERNO

– Nella nostra regione, il 5,6% delle famiglie lo scorso anno ha dovuto rinunciare alle prestazioni sanitarie. Un dato preoccupante, pur se sotto la media italiana del 7,6% e in diminuzione rispetto al 2022, quando era stato del 6,8%. A dircelo è il settimo rapporto Gimbe sul Servizio Sanitario nazionale, presentato oggi. Per quanto riguarda il personale sanitario, il rapporto segnala che nel 2022 in Toscana erano presenti 2,53 medici dipendenti ogni mille abitanti, un dato che colloca la regione al secondo posto in Italia (media nazionale 2,11). (LA NAZIONE)

Ne parlano anche altre testate

Dato superiore alla media nazionale e in crescita In Puglia l’8,4% delle famiglie nel 2023 ha rinunciato alle prestazioni sanitarie, dato superiore alla media italiana (7,6%) e in aumento rispetto al 2022 quando la percentuale si attestò al 7,5%. (TRM Radiotelevisione del Mezzogiorno)

Sono 4 milioni e mezzo, infatti, gli italiani che hanno rinunciato alle cure, senza contare che la prevenzione è crollata al -18,6%. A dirlo è la fondazione scientifica Gimbe che ha appena pubblicato un’analisi basata sui recenti dati Agenas (Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali) diffusi al pubblico la scorsa estate. (Corriere della Sera)

Già oggi sono 4,5 milioni gli italiani che rinunciano alle cure, in barba ai principi di universalismo ed equità che in passato hanno fatto del nostro Ssn un modello da seguire. Tra carenza di personale, liste d’attesa infinite, pronto soccorsi sovraffollati e un inaccettabile divario tra Nord e Sud, il nostro Servizio sanitario nazionale (Ssn) è vicinissimo a esalare il suo ultimo respiro. (la Repubblica)

Curarsi costa troppo, sanità impossibile per il 9% dei piemontesi. Peggio della media nazionale

Come sta il paziente Sanità. Lo dice il rapporto Gimbe. La situazione nel Lazio. ha criticità in termini di rinuncia alle cure, saldo negativo di mobilità sanitaria e una forte dipendenza dal privato (AlessioPorcu.it)

Leggendo il report emerge, in particolare, che per la Basilicata c’è una buona percentuale di posti letto aggiuntivi di terapia sub intensiva realizzati al 31 luglio 2024: parliamo del 70 per cento, rispetto al 50 della media italiana, numero che colloca il territorio lucano al sesto posto in Italia. (Sassilive.it)

Sembra un gioco di parole, è un tema portante, cruciale, sul quale recentemente si è espresso un personaggio fuori dal Comune: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel messaggio inviato in occasione della presentazione in senato proprio di questo report, basato sui recenti dati Agenas (Agenzia Nazionale per i servizi sanitari Regionali). (La Stampa)