Putin: negoziati sull'Ucraina solo con governo legittimo e sfida agli USA con il missile Oreshnik

Putin: negoziati sull'Ucraina solo con governo legittimo e sfida agli USA con il missile Oreshnik
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QUOTIDIANO NAZIONALE ESTERI

Ricorda con affetto Berlusconi ("Ci prenderei un tè"), parla di "reciproca simpatia" per l’Italia, ma soprattutto fa capire che sulla guerra in Ucraina si negozierà alle sue condizioni. È un Vladimir Putin, che gonfia il petto quello che ieri ha parlato per oltre quattro ore durante la conferenza stampa di fine anno, alla presenza di centinaia di giornalisti. Non un’ombra sulla Russia, nemmeno su quei capitoli sotto la lente di ingrandimento degli osservatori internazionali. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altri media

Putin si siede davanti al microfono a Mosca poco dopo le 12 locali e si alza dopo le 16.30, quando ha offerto tutto il proprio repertorio. Cosa ha detto Putin (Adnkronos)

Ieri l’altro Zelensky aveva aperto una porta alla fine della guerra, ieri Putin si è affrettato a chiuderla. A “quella” porta: cessazione delle ostilità e trattative a bocce ferme. (La Stampa)

E tutto entrando nelle classi elementari e medie per esser visto da platee di studenti adolescenti, come mostra la Tv di Stato. L’obiettivo è il solito: sottolineare la forza e la resilienza della Madre Russia, e fissare i paletti di un possibile negoziato con l’Ucraina nel momento in cui approderà alla Casa Bianca l’uomo che ha promesso la pace in poche ore, Donald Trump. (ilmessaggero.it)

«Vittoria vicina», Putin rassicura i russi

Del resto le … (la Repubblica)

C’è una strategia precisa dietro le parole con cui il presidente russo Vladimir Putin ha indicato la Verkhovna Rada ed il suo presidente, Ruslan Stefanchuk, come unici interlocutori possibili per negoziare la pace in Ucraina. (la Repubblica)

È un Putin concentrato più a rassicurare i propri cittadini che a galvanizzare un eventuale spirito patriottico quello che ieri si è prodigato in quattro ore e mezza di botta e risposta con giornalisti e pubblico nella consueta conferenza stampa di fine anno. (il manifesto)