La lunga notte dei coltelli: “La sconfitta di Harris è colpa di Biden”. E ora i dem virano al centro
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NEW YORK – «È un disastro di proporzioni bibliche. Il Partito Democratico che conoscevamo è morto. Oggi fronteggiamo un riallineamento storico. Un tempo c’erano i democratici di Reagan, ora ci sono i democratici di Trump». La sintesi più efficace dell’amaro risveglio dem è quella dello stratega Chris Kofinis, già capo dello staff del senatore centrista Joe Manchin: «Troppo impegnati a cercare di … (la Repubblica)
Ne parlano anche altre fonti
Di Alessandro Vinci Con la netta vittoria ottenuta su Kamala Harris alle elezioni del 5 novembre, Donald Trump diventerà il presidente Usa più anziano al momento dell'insediamento (78 anni) nonché il primo con una condanna penale a suo carico (per il caso Stormy Daniels). (Corriere della Sera)
Il debole risultato elettorale di Kamala Harris non ha sconvolto solo i suoi sostenitori. La debolezza della Harris è apparsa particolarmente chiara nel programma elettorale della CNN. La «leggenda» delle mappe elettorali John King ha mostrato al collega Jake Tapper in quali distretti elettorali Harris era più forte di Biden di almeno il 3% nel 2020. (Corriere TV)
Rimettiamoci al lavoro già domani per ritrovare terreno comune». Ma a volte la lotta ha bisogno di tempo. (la Repubblica)
Lo ha detto Kamala Harris nel corso del suo primo discorso dopo l’election day statunitense che ha visto trionfare Donald Trump, con un velato riferimento a Capitol Hill e ai fatti avvenuti nel gennaio 2021. (Virgilio Notizie)
Biden commenterà oggi i risultati delle elezioni e la transizione parlando alla nazione alle 11 ora locale (le 17 in Italia) dalla Casa Bianca. "Continuerà a essere una leader che i nostri figli ammireranno per le generazioni a venire, lasciando il suo segno nel futuro dell'America", ha aggiunto il presidente Usa. (Tiscali Notizie)
La vicepresidente americana si esprime per la prima volta dopo il risultato elettorale che ha visto la vittoria di Trump. Nel suo intervento, Harris dovrebbe riconoscere ufficialmente la vittoria del rivale nella corsa alla Casa Bianca. (la Repubblica)