Ultras, dopo il pentimento di Beretta appare lo striscione a San Siro: “Infame”

Ultras, dopo il pentimento di Beretta appare lo striscione a San Siro: “Infame”
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TGR Lombardia INTERNO

Non è piaciuta al nuovo direttivo della Curva Nord, che ora si chiama “Secondo anello verde 1969”, la notizia della decisione di Andrea Beretta di collaborare alle indagini della direzione distrettuale Antimafia che a inizio ottobre aveva decapitato i vertici del tifo organizzato interista e milanista. Uno striscione appeso ai cancelli davanti allo stadio San Siro recita lo slogan: “La tua infamità non appartiene alla nostra mentalità”. (TGR Lombardia)

La notizia riportata su altri giornali

L’ex capo ultrà interista della curva nord dello stadio San Siro di Milano, Andrea Beretta, ha deciso di pentirsi. Già da quasi due mesi avrebbe iniziato un rapporto di collaborazione con le forze dell’ordine e i magistrati lombardi titolari di alcune importanti inchieste riguardanti il business illeciti intorno allo stadio. (Quotidiano del Sud)

È quanto recita il testo scritto sullo striscione - firmato 'Secondo Anello Verde' - apparso fuori da San Siro nella serata di ieri, venerdì 15 novembre, con lo scatto pubblicato oggi dai colleghi di MilanoToday. (Fcinternews.it)

Dopo la notizia del pentimento del capo ultrà, lo striscione fuori San Siro: 'La tua infamità non appartiene alla nostra mentalità' Db 25/09/2018 - campionato di calcio serie A /... (Virgilio)

Arresti ultrà, la curva Nord dopo il pentimento di Beretta: «Infame»

Il messaggio sarebbe diretto all'ex capo ultrà Andrea Beretta, che nelle scorse ore ha deciso di collaborare con la giustizia. (Fanpage.it)

Un romanzo criminale che promette di scandagliare nei minimi particolari le dinamiche sotterranee che per decenni hanno contaminato il Meazza, con la drammatica escalation culminata con gli omicidi di Vittorio Boiocchi e Antonio Bellocco. (IL GIORNO)

Davanti allo stadio San Siro, nella notte tra venerdì 15 e sabato 16 novembre, è apparso uno striscione firmato dalla Curva Nord interista con il messaggio: «La tua infamità non appartiene alla nostra mentalità». (Lettera43)