La Ue irritata per il viaggio studia una reazione

La Ue irritata per il viaggio studia una reazione
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Il Sole 24 ORE ESTERI

Si è improvvisamente allargato il fossato tra l’Ungheria e i suoi partner europei. Il viaggio del premier ungherese Viktor Orbán a Mosca, dove ieri ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin, ha provocato sorpresa, disappunto, malumore. A due anni dall’invasione russa dell’Ucraina, il fronte europeo ha messo in luce l’esistenza di una sempre più grave questione ungherese, tanto più che Budapest detiene in questa seconda parte dell’anno la presidenza dell’Unione europea. (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altri giornali

"Orban è andato a Mosca non a nome e per conto dell'Unione Europea, è andato a Mosca come primo ministro ungherese, io non ci sarei andato, perché credo che per trattare si debba essere uniti. Tutti vogliamo la pace, ma deve essere una pace giusta che garantisca l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Ucraina". (Tiscali Notizie)

"La presidenza di turno dell'Ue non ha il mandato di impegnarsi con la Russia per conto dell'Ue. Il Consiglio europeo è chiaro: la Russia è l'aggressore, l'Ucraina è la vittima. Nessuna discussione sull'Ucraina può aver luogo senza l'Ucraina". (Sky Tg24 )

Una mossa che, visto che l’Ungheria ha la presidenza di turno del Consiglio Ue, è deflagrante e ha unito l’Europa contro di lui. Più vicino al Cremlino per essere più forte nella destra europea. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Victor Orban a Mosca: posizioni distanti sulla guerra in Ucraina. Le reazioni internazionali all’incontro

Se il linguaggio del corpo conta qualcosa, la sudditanza di Viktor Orban, leader ungherese e presidente di turno dell’Unione europea, nei confronti di Vladimir Putin traspare nei video diffusi dal Cremlino per come accenna un doppio inchino quando lo Zar, dopo avergli stretto la mano, lo invita a sedersi. (ilmessaggero.it)

Il premier ungherese che da anni boicotta e ostacola ogni iniziativa dei Ventisette (o meglio, degli altri ventisei Paesi membri dell'Unione) tesa a sostenere l'Ucraina aggredita militarmente dalla Russia è tristemente coerente con se stesso quando si siede al Cremlino con l'aggressore e fa propri i punti chiave della sua strategia: ottenere una tregua adesso, prima di avviare un (più che ipotetico) negoziato tra Mosca e Kiev, spaccare l'unità europea, incrinare quella della Nato e lavorare per far fallire la conferenza di pace organizzata in Svizzera da Zelensky per ottenere una pace giusta che non sia la resa di fatto che Putin pretende. (il Giornale)

Putin ha respinto la richiesta di cessate il fuoco, insistendo su una conclusione totale del conflitto ma alle sue condizioni (Milano Finanza)