Il caso dei ministri, il governo chiede sacrifici ma si alza gli stipendi
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– Settemila e 193 euro in più al mese. Una tredicesima di livello alto in più per ogni mese dell’anno. È questa la dimensione dell’aumento di stipendio (più correttamente: indennità) che 18 membri del governo Meloni non eletti in Parlamento, tra ministri (8) e sottosegretari (10), si ritroveranno se passerà un emendamento alla legge finanziaria. Uno striscione contro la Manovra esposto durante le manifestazioni di Cgil e Uil durante lo sciopero generaleMissing Credit La misura è stata pensata per equiparare l’indennità dei ministri non eletti in Parlamento a quella dei ministri parlamentari, che guadagnano – tra diarie e indennità varie – molto di più. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Se ne è parlato anche su altre testate
Allora io voglio credere che invece ci sia ancora la possibilità di cambiare rotta sulla sanità pubblica, di votare insieme questo emendamento e di dare un segnale a tutta Italia”. – “Per voi il lavoro dei vostri ministri vale mille volte più di quello degli infermieri che si prendono cura degli italiani. (Agenzia askanews)
Un aumento in busta paga per equiparare lo stipendio dei ministri non parlamentari a quello dei loro colleghi eletti alla Camera o al Senato. I contenuti della bozza di modifica circolata nelle scorse ore sono infatti diventati un assist perfetto per dem e grillini, saliti sulle barricate per gridare allo scandalo. (il Giornale)
Siccome un ministro guadagna un terzo, un quarto di un parlamentare, io proporrò in Senato che tutti noi parlamentari, a cominciare dalla Schlein e da Borghi di Italia Viva, che hanno detto che non va bene, di equiparare i trattamenti di noi parlamentari a quelli dei ministri che non sono parlamentari. (Civonline)
Bersagliata dalle opposizioni. Disconosciuta da un pezzo di governo e maggioranza. (ilmessaggero.it)
Erdogan è spregiudicato, è nella Nato ma spinge le sue milizie contro i curdi».Il regime dittatoriale di Bashar al Assad in Siria è crollato tra il 7 e l’8 dicembre 2024, dopo undici giorni di offensiva militare condotta dai ribelli sunni... (La Verità)
"Io credo che sia una cosa di buon senso, perché non è giusto pagare un ministro meno di un altro, a parità di funzioni e responsabilità, solo perché uno non è eletto in Parlamento. A dirlo, in un'intervista alla Stampa, Tommaso Foti, ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr, già capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, commentando la norma, inserita in manovra, che equipara l'assegno dei ministri e dei sottosegretari non eletti a quello dei colleghi parlamentari. (Civonline)