"Il governo riporti a casa Cecilia Sala detenuta in Iran"
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"Il governo riporti a casa Cecilia Sala detenuta in Iran" Presidio sotto la prefettura, questa mattina, per chiedere la liberazione di Cecilia Sala, la giornalista italiana arrestata dal regime di Teheran in Iran. Davanti alle nostre telecamere Igor Boni dei Radicali Italiani ha spiegato il motivo della manifestazione e la scelta del luogo, la sede che rappresenta il governo sul territorio, perché la richiesta è che l'Esecutivosi impegni per per riportare a casa Cecilia Sala. (La Stampa)
Su altri giornali
Ma che Cecilia Sala sia stata presa in "ostaggio" a fini negoziali dal governo di Teheran è ormai dato per scontato da parte di tutti gli addetti ai lavori della sicurezza di governo e opposizione. La giornalista italiana fermata lo scorso 19 dicembre sarebbe infatti l’ignara vittima di una ritorsione, con annessa reclusione, ’diplomatica’ – le virgolette sono d’obbligo – da parte iraniana al fine di negoziare sull’estrazione negli Usa di un concittadino arrestato il 16 dicembre all’aeroporto di Malpensa da parte degli agenti della Digos su mandato appunto degli Stati uniti, che ieri hanno infatti formalizzato la richiesta di estradizione. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
A dirlo è un portavoce del dipartimento di Stato Usa interpellato da Repubblica in merito al caso. – "Siamo a conoscenza della denuncia di arresto in Iran della giornalista italiana Cecilia Sala”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
A gestire la pratica è il ministro Antonio Tajani che sta lavorando tramite l’ambasciata italiana e attraverso “canali riservati”. (Nicola Porro)
Sit-in, domenica mattina a Torino, davanti alla Prefettura, per chiedere al governo italiano di «intervenire con la massima urgenza per la liberazione della giornalista Cecilia Sala, detenuta in Iran». (Corriere della Sera)
"Lunga vita all’Iran e a chi resiste alle ingerenze imperialiste. Miracolate sioniste e spie con la passione dei viaggi non dovrebbero essere compiante, ma condannate", questo il messaggio che Chef Rubio ha pubblicato poche ore dopo la diffusione della notizia che la giornalista di Chora Media e Il Foglio si trova in carcere a Evin. (Adnkronos)
"Crediamo che non si debba stare in silenzio di fronte ad un arresto illegittimo di una nostra concittadina che stava facendo il proprio lavoro, cioè dare informazioni a tutti noi su cosa succede in Iran, dove il regime calpesta i diritti dei cittadini iraniani e in particolare delle donne iraniane e siamo qui a dirlo. (Il Sole 24 ORE)