Scossa in Stellantis: si dimette l’ad Tavares
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L'amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, si dimette dopo il crollo degli utili e l'indebolimento delle vendite negli Stati Uniti (Suv Jeep e auto Fiat). E' quanto scrive il sito di Bloomberg che cita "persone a conoscenza della situazione". Un annuncio da parte dell'azienda era previsto già domenica, secondo le stesse persone, che hanno chiesto di non essere nominate. Secondo quanto si apprende, l'amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares ha presentato le dimissioni e il Consiglio di Amministrazione le ha accettate. (Gazzetta di Modena)
La notizia riportata su altre testate
Carlos Tavares, il manager portoghese, ha lasciato il suo ruolo di amministratore delegato di Stellantis, il gruppo automotive nato dalla fusione tra FCA e PSA. Carlos Tavares si è dimesso (Virgilio Notizie)
Il manager ha presentato le dimissioni e il consiglio di amministrazione le ha accettate. Al suo posto, per ora, ci sarà un comitato interno all’azienda guidato dal presidente John Elkann. (Il Fatto Quotidiano)
De Castries, che è stato presidente di Axa, è il consigliere indipendente senior del board di Stellantis. Molti commentatori avevano sottolineato i malumori nella squadra di manager del gruppo, le polemiche su più fronti, dai politici europei e italiani ai sindacati ai concessionari americani. (Corriere del Ticino)
Carlos Tavares (nella foto), il manager portoghese, che doveva restare fino al 2026, lascia l’incarico con effetto immediato. Dopo una serie di indiscrezioni arriva la conferma ufficiale e la notizia è clamorosa. (AlVolante)
"Stellantis annuncia che il Consiglio di Amministrazione, riunitosi oggi sotto la presidenza di John Elkann, ha accettato le dimissioni di Carlos Tavares dalla carica di Chief Executive Officer con effetto immediato. (Auto.it)
Le dimissioni di Carlos Tavares scuotono il mondo dell’auto torinese. Per quanto attesa, la notizia dell’addio dell’amministratore delegato di Stellantis solleva preoccupazione per il futuro torinese dell’azienda. (La Repubblica)