Omicidio Viareggio, l’Arcivescovo Giulietti: “Questa non è legittima difesa e non è giustizia”

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"Ho appreso con vero sgomento quanto accaduto nella notte tra domenica e lunedì scorsi in via Coppino a Viareggio" - così in una lettera aperta l'Arcivescovo di Lucca Paolo Giulietti interviene sul dibattito locale e nazionale scatenato “Le indagini faranno il loro corso, ma il video che abbiamo tutti visto evidenzia un comportamento sbalorditivo. Come si fa a passare con la macchina più volte sopra il corpo di una persona? Come pensare che una tranquilla e stimata signora, una capace imprenditrice, potesse compiere un’azione del genere? E aggiungo che il male vince quando ci rende cattivi: chi esulta perché questo episodio sarebbe un episodio di legittima difesa dimostra come il male vince. (NoiTV - La vostra televisione)

La notizia riportata su altri media

«Ho appreso con vero sgomento quanto accaduto in via Coppino a Viareggio». Inizia così il commento dell’arcivescovo di Lucca monsignor Paolo Giulietti sul terribile omicidio consumatosi nella notte tra domenica e lunedì scorsi e costato la vita al 47enne di origine algerina Said Malkoun investito più volte da Cinzia Dal Pino imprenditrice locale 65enne. (Avvenire)

VIAREGGIO – Era in Italia da ormai vent’anni, cioè dal 2004, l’uomo travolto e ucciso dal suv guidato da Cinzia Dal Pino, l’imprenditrice balneare di Viareggio che, secondo i risultati delle indagini, voleva riprendersi la borsa che lui le aveva appena rapinato. (La Repubblica Firenze.it)

Così il vicepremier Matteo Salvini definisce l’omicidio del 47enne algerino Said Malkoun, investito di proposito con il suv dall’imprenditrice balneare Cinzia Dal Pino, 65 anni, subito dopo averla rapinata della borsa (video). (Il Fatto Quotidiano)

"Non sentiremo la sua mancanza": il commento choc del vicesindaco di Rapallo sul caso di Viareggio

– “Vogliamo giustizia per la morte di mio fratello”. Donna che poi ha cercato con l’auto, trovato e quindi travolto l’uomo, di nazionalità marocchina, uccidendolo. (LA NAZIONE)

Ma non voleva ucciderlo, dice. Lo ha travolto con il suo Suv schiacciandolo contro una vetrina, poi ha ingranato la retromarcia per investirlo ancora due volte mentre era a terra inerme. (il Giornale)

“Sono rischi del mestiere, capita di incrociare qualcuno che reagisce. Non sentiremo la sua mancanza”, ha scritto Tasso sotto alla notizia condivisa sulla pagina Facebook del Secolo XIX. (Genova24.it)