Brugnaro indagato: concorso in corruzione. L'affare da 150 milioni per vendere i terreni del sindaco e la svendita del palazzo storico
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Soldi, tanti soldi per facilitare l’operazione immobiliare e ricevere tutti i permessi necessari al buon esito dell’affare. Più una sorta di regalino: svendere un palazzo pubblico di grande pregio per convincere definitivamente gli acquirenti. Tradotto: concorso in corruzione. È questa l’accusa contestata al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, al suo capo di gabinetto Morris Ceron e al vice capo di gabinetto Derek Donadini. (Il Fatto Quotidiano)
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È stato di volta in volta «Mister preferenze», capopopolo della rivolta contro il tram con la protesta diventata celebre per la sedia piazzata sui binari, enfant prodige della destra che a 23 anni vinse la prima elezione nel quartiere di Favaro – più che un luogo di residenza, un’identità e una appartenenza – per 31 anni di fila nelle istituzioni, 27 in consiglio Comunale e mai un’elezione persa. (Corriere della Sera)
L'assessore alla Mobilità è stato arrestato nell'ambito di un'indagine su reati amministrativi svolta dalla Guardia di Finanza e che coinvolge anche il primo cittadino. Nell'inchiesta sono coinvolte 18 persone, a vario titolo, 9 le misure cautelari eseguite. (Sky Tg24 )
Il fascicolo nasce da un esposto depositato in procura da Vanin il 19 ottobre 2021 con 3.200 documenti allegati ed è seguito dai pm Roberto Terzo e Federica Baccaglini, che lo hanno sentito più volte, direttamente o tramite le Fiamme gialle. (Corriere della Sera)
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I Pili, un lembo di terra ancora selvaggia, che si protende sulla laguna come un'oasi, ma a poca distanza da depositi petroliferi, che in decenni hanno inquinato in profondità la terra. Brugnaro e I Pili: è sulla destinazione e sulle manovre del sindaco di Venezia, che dei Pili è proprietario, che si sviluppa il ramo collaterale dell'indagine che ha travolto oggi l'assessore Renato Boraso. (ilgazzettino.it)
Sono indagate nell’ambito di una indagine su appalti e pubblica amministrazione. Al centro dell’indagine ci sono infatti i rapporti dell’amministrazione comunale con l’imprenditore di Singapore Chiat Kwong Ching, all’epoca in cui Boraso era assessore al Patrimonio: una delle accuse è quella di aver svenduto palazzo Poerio Papadopoli all’imprenditore per 10 milioni di euro, quando il suo valore stimato era di 14. (Il Sole 24 ORE)
E nel merito dell'indagine aggiunge: "L'ipotesi che io abbia potuto agire sui Pili per portare vantaggi in termini di edificabilità e/o varianti urbanistiche è totalmente infondata. "Sono esterrefatto! In cuor mio ed in coscienza, so di aver sempre svolto e di continuare a svolgere l'incarico di sindaco come un servizio alla comunità, gratuitamente, anteponendo sempre gli interessi pubblici". (QUOTIDIANO NAZIONALE)