Autonomia differenziata, opposizioni e sindacati a Trieste dicono no alla legge Calderoli

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Il Piccolo INTERNO

TRIESTE No alla legge Calderoli sull’autonomia differenziata. Opposizioni e sindacati si mobilitano per indire un referendum abrogativo anche a Trieste. A spiegare le loro contrarietà a questa legge le organizzazioni confederali Cgil e Uil, le liste di sinistra e alcune realtà associative del territorio. Secondo cui la legge avrà riflessi su istruzione, sanità e anche sull’ambiente. «Mi auguro c… (Il Piccolo)

Su altre testate

Non è servita neppure la presenza di una delegazione di sindaci calabresi, fuori da Palazzo Campanella, a convincere il Consiglio a parlare della proposta di indizione del referendum abrogativo avanzata da Pd, Movimento 5 Stelle e gruppo misto. (Gazzetta del Sud - Edizione Calabria)

Lo afferma Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde, già ministro e storico attivista referendario insieme a Pannella, che richiama tutti all'impegno per una grande partecipazione al voto. (Tiscali Notizie)

Sono 27 le associazioni, partiti o sigle sindacali astigiane che condividono la battaglia in un comitato tenuto a battesimo presso il circolo del Dopolavoro Ferroviario. E lo fa aderendo alla raccolta firme per sostenere la campagna referendaria per ottenere l’abolizione della legge. (La Stampa)

Referendum Autonomia differenziata. L’Italia che vogliamo: dal nord al sud per uguali diritti. «salario • sanità • istruzione • pensioni»

Il Tavolo nazionale dei Comitati (No AD) “Noadogniautonomiadiffetenziata” comunica che “la raccolta delle firme ai banchetti e quella on-line, procedono molto bene. La quota delle 500 mila è prossima ad essere raggiunta e superata”. (Il Lametino)

su nucleare e acqua pubblica, accelerando la crisi di un governo di centrodestra che sembrava forte. Con il referendum gli italiani potranno ricordare che i veri patrioti non spaccano l'Italia come hanno efficacemente scritto i giovani Ecodigital nei loro cartelli in piazza. (Il Sole 24 ORE)

Si tratta adesso di abrogare una pessima legge, quella sull’autonomia differenziata, che in una situazione di profonda crisi sociale ed economica del paese, anziché affrontare e rimuovere le cause che l’hanno determinata, istituzionalizza le disuguaglianze sociali mettendo a repentaglio l’esercizio dei diritti Costituzionali e rendendo strutturale le differenze oggi esistenti tra le diverse aree del paese in una logica di continua e sfrenata competizione tra gli stessi lavoratori e lavoratrici. (Fiom-Cgil)