Raggiunte le firme per il referendum contro l'autonomia differenziata

Le opposizioni e i sindacati a Trieste si mobilitano contro la legge Calderoli sull'autonomia differenziata, promuovendo un referendum abrogativo. Le organizzazioni confederali Cgil e Uil, insieme a liste di sinistra e altre realtà associative del territorio, esprimono la loro contrarietà alla legge, sostenendo che avrà riflessi negativi su istruzione, sanità e ambiente.

Secondo i promotori del referendum, la legge Calderoli, approvata dal governo Meloni e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 26 giugno 2024, concede alle Regioni maggiori poteri su 23 materie, tra cui sanità, istruzione e trasporti. Questa decentralizzazione, secondo i critici, rischia di creare disparità tra le diverse aree del Paese, penalizzando le regioni meno sviluppate.

A livello nazionale, è stato annunciato il raggiungimento delle 500.000 firme necessarie per indire il referendum. Tuttavia, le sezioni locali di Anpi, PD, M5Stelle, SI, CGIL e UIL continuano la loro attività di raccolta firme per evidenziare il dissenso popolare. La campagna di adesione prosegue con successo anche a livello locale, dimostrando l'ampio sostegno alla causa.

Con il referendum, gli italiani avranno l'opportunità di esprimere la loro opinione sulla legge Calderoli e sull'autonomia differenziata. I promotori sperano che il voto possa ricordare al governo l'importanza di mantenere l'unità del Paese e di evitare politiche che possano aumentare le divisioni interne.

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