Concordato Preventivo tra proteste e richieste di proroga

Concordato Preventivo tra proteste e richieste di proroga
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PMI.it ECONOMIA

I Professionisti chiedono la proroga per l'adesione al Concordato Preventivo, Federcontribuenti maggiore informazione sull'impatto fiscale dello strumento. Dal mondo delle Professioni continuano ad arrivare richieste di proroga rispetto al termine di adesione al Concordato Preventivo Biennale. Dopo i Commercialisti, anche i Consulenti del Lavoro insistono per far slittare la data del 31 ottobre. Intanto, una inconsueta forma di protesta è stata organizzata in questi giorni a Milano da Federcontribuenti. (PMI.it)

Su altre testate

Il prossimo 31 ottobre sarà una giornata ricca di scadenze fiscali importanti: dall’invio delle dichiarazioni dei redditi (IRAP, 770 e CU autonomi) relative al periodo d’imposta 2023 all’adesione al concordato preventivo biennale 2024-2025 (solo 2024 per i contribuenti forfetari). (Consulenti del Lavoro)

Il Dottore Commercialista di Mola di Bari evidenzia la positività della proposta dell’amministrazione finanziaria: per attuarla pienamente fondamentale posticipare la scadenza del 31 ottobre (Adnkronos)

Mentre cresce l'attesa per il deposito alla Camera del testo della legge di bilancio, arrivano le prime richieste di rivedere alcune norme annunciate nel testo. Un provvedimento che al momento è rimasto fuori dal contributo alle coperture della manovra è il concordato preventivo biennale, a cui si può aderire entro fine ottobre. (Sky Tg24 )

Il CPB suona come un condono e non risolve il debito sistemico italiano

La scadenza del concordato preventivo biennale è fissata al 31 ottobre 2024 ed è tempo di valutare pro e contro del patto con il Fisco. Un sondaggio rivolto a lettrici e lettori di Informazione Fiscale per un bilancio sulle possibili adesioni (Informazione Fiscale)

Gli autonomi troveranno nei loro cassetti fiscali le stime predisposte dalla Sogei, il partner tecnologico dell’Agenzia delle Entrate, per l'adesione al ravvedimento. (Corriere della Sera)

a differenza di quanto avviene in Usa, il concordato preventivo biennale non è un sistema “a regime” (che potrebbe avere senso), ma un’estemporanea trovata fiscale determinata e finalizzata unicamente a esigenze di cassa, che da una parte suona come l’ennesimo condono per i furbi e, dall’altra, non risolve il debito sistemico italiano. (Eutekne.info)