Documento legato a FSB russa svela gioco di Mosca
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(di Renato Caputo ) "La Russia dovrebbe lavorare per indebolire la posizione negoziale degli Stati Uniti sull'Ucraina aiutando ad alimentare le tensioni tra l'amministrazione Trump e altri Paesi, portando avanti gli sforzi di Mosca per smantellare lo Stato ucraino." Il documento, scritto a febbraio da un influente think tank con sede a Mosca vicino al Servizio di Sicurezza Federale (FSB), svela le richieste della Russia per porre fine al conflitto in Ucraina: respinge i piani preliminari del presidente Donald Trump per un accordo di pace entro 100 giorni come "impossibile da realizzare" e afferma che "una soluzione pacifica della crisi ucraina non può avvenire prima del 2026". (Difesa Online)
Se ne è parlato anche su altre testate
Vladimir Putin è pronto a marciare su Odessa se l’Ucraina non accetterà le condizioni della Russia per la pace. E punterà anche sugli altri territori che adesso appartengono a Kiev. Se non sarà accontentato. (Open)
I cosiddetti “falchi”, che vorrebbero la sottomissione di tutta l’Ucraina e per i quali Mosca non deve fare nessuna concessione, anzi, deve continuare a combattere. Lo zar, però, nei suoi negoziati con gli Stati Uniti (sempre che ci siano), rischia di trovarsi contro un partito che non siede alla Duma, ma che sta diventando particolarmente rumoroso: quello della guerra. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Intervistato durante il nuovo programma Europe Today, il presidente del Ppe ribadisce che Putin non è intenzionato a fermare la guerra. Poi l'appoggio al piano di riarmo dell'Europa PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)
Particolarmente interessanti sono anche le sue considerazioni sull’Europa e sull’Italia: dalle politiche migratorie all’abuso d’ufficio, fino alla necessità di rafforzare una vera cooperazione europea nel campo della difesa e della cybersecurity. (Il Corriere Nazionale)
E se il presidente russo Vladimir Putin volesse davvero arrivare all'accordo di pace con l'Ucraina mediato dagli Stati Uniti ma non si potesse permettere di firmare tale intesa? Come riporta il Washington Post, a partire dallo scoppio del conflitto nell’Europa orientale la narrazione imperante a Mosca è stata infatti quella dello scontro ideologico ed “esistenziale” con l’Occidente a trazione americana. (il Giornale)