Affitti brevi, il Viminale vieta il «self check-in»: un rischio per la sicurezza

Affitti brevi, il Viminale vieta il «self check-in»: un rischio per la sicurezza
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Il Sole 24 ORE INTERNO

«Il self check-in è uno dei 10 servizi più richiesti su Airbnb » si legge sul portale online statunitense per gli affitti brevi . E ancora: «Offrire agli ospiti un modo semplice per entrare può anche farti risparmiare tempo, rendere gli arrivi più agevoli e portare a recensioni migliori». D’ora in avanti, però, questa modalità non sarà più consentita, almeno in Italia. Il Viminale, infatti, è intervenuto sul tema con un circolare in cui precisa che la cosiddetta “identificazione da remoto” degli ospiti nelle strutture ricettive a breve termine non rispetta i requisiti di sicurezza stabiliti dalla legge. (Il Sole 24 ORE)

Ne parlano anche altre fonti

D’ora in poi i titolari di strutture ricettive che offrono affitti brevi, comprese quelle «con scambio reciproco di abitazioni o appartamenti per un dato periodo di tempo» — e i «marina resort» su imbarcazioni da diporto —, saranno tenuti a identificare di persona gli ospiti, e non più solo con documenti inviati per via telematica. (Corriere Roma)

Una circolare del 18 novembre, firmata dal dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, ha messo infatti ufficialmente al bando il «self check-in», vale a dire il check-in a distanza adoperato tramite le cassette di plastica poste fuori gli alloggi, all'interno delle quali i turisti possono recuperare le chiavi della locazione turistica grazie a un codice d'accesso. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Il Prefetto di Napoli Michele di Bari, sentito il Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, ha disposto la presenza continuativa h24 di una pattuglia dell'Esercito in piazza Mercato, a Napoli, al fine di prevenire e contrastare scorribande di motorini e comportamenti violenti da parte dei giovani del quartiere. (La Repubblica)

Affitti brevi, stretta del Viminale: stop a key-box e accessi da remoto

Il sindaco Gualtieri: "Buona notizia, rende di fatto inutile il ricorso a lucchetti e cassettine che deturpano le nostre strade". (Fanpage.it)

«Dal punto di vista dell’attrattività della città e di capacità di accoglienza — dice Christophe Sanchez, amministratore delegato di Visit Bergamo —, per noi questo provvedimento è positivo». Ora c’è l’obbligo di identificare gli ospiti di persona: lo scambio di documenti in modo telematico non basta più. (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)

Dopo il decreto legge che obbliga dal primo gennaio del prossimo tutti i titolari case vacanze di dotarsi del Cin (Codice Identificativo Nazionale), nonché di prevedere l'installazione di determinati dispositivi di sicurezza e la presentazione al Comune della Segnalazione certificato di inizio attività (Scia), arriva il bando delle keybox, quelle scatolette che si aprono con una combinazione e che i proprietari di casa lasciano attaccate sui cancelli o portoni per permettere l'ingresso degli ospiti e il check-in a distanza. (il Giornale)