‘Hanno ucciso l’uomo ragno’, un ritratto semplice e fedele di due ragazzi di provincia

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La vera sorpresa, la più forte, è che intorno alla sesta/settima puntata (sono otto in tutto) della serie che racconta la funambolica storia degli 883, il successo non è ancora arrivato. Il che ha numerose positive implicazioni. La prima è che nel racconto non c’è alcuna prosopopea, anzi, quasi fino alla fine rimane la storia di due ragazzi qualsiasi, incredibilmente qualsiasi, due simpatici e sf… (la Repubblica)

Ne parlano anche altri media

Degli Antoni Senza un motivo apparentemente plausibile, Sky Studios ha deciso di produrre una miniserie sugli 883, intitolata, strano, Hanno ucciso l’Uomo Ragno, sottotitolo piuttosto sommesso: La leggendaria storia degli 883. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La serie tv sugli 883 è divertente e nostalgica come una loro canzone Nel dicembre 1995 Max Pezzali e Mauro Repetto avevano rispettivamente 28 e 27 anni quando pubblicarono la loro ultima canzone insieme, Gli Anni. (Today.it)

Che parla appunto della nascita di una delle band italiane più popolari di sempre, quegli 883 fondati da Max Pezzali e Mauro Repetto. A 42 anni, Sydney Sibilia è uno dei registi più apprezzati e riconosciuti della sua generazione. (Today.it)

«Hanno ucciso l'uomo ragno», arriva la serie sugli 883: sogni e inquietudini di una generazione (quella del Festivalbar, di Fiorello e il dj Jovanotti)

Una storia di provincia, di illusioni, di coraggio ma anche di un successo travolgente, imprevisto e imprevedibile: quello di due ragazzi di Pavia, Max Pezzali e Mauro Repetto, che in pochi anni danno vita a una delle band più amate e iconiche della musica italiana. (Adnkronos)

Max Pezzali e gli 883 tornano al centro della scena con una serie evento targata Sky, "Hanno ucciso l'Uomo Ragno - La Leggendaria Storia Degli 883", trasmessa in prima visione l'11 ottobre su Sky Serie a partire dalle 21.15 e successivamente disponibile in streaming on demand sulla piattaforma Now. (Torino Cronaca)

O forse non osava proprio crederci. Non aveva grandi sogni Max Pezzali. (Corriere della Sera)