A Washington si organizzano colloqui, a Bruxelles si insiste sulla via militare
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Da un lato all’altro dell’Atlantico le decisioni sulla guerra in Ucraina seguono due strade opposte. Mentre ieri Donald Trump, con il solito exploit quotidiano, annunciava l’imminente telefonata con Vladimir Putin per «provare a porre fine al confitto», a Bruxelles si discuteva del cosiddetto «piano Kallas» (dal nome dell’Alta rappresentante per la politica estera Ue) che mira a raggruppare un maxi-finanziamento dei sostenitori di Kiev tra i 20 e i 40 miliardi di euro. (il manifesto)
Su altri giornali
L’iniziativa Kallas si è trasformata in poche ore in un flop basato su un’idea di Europa che, a questo punto, sembra avere lei e pochi altri: un’Europa pronta a tutto, anche a spendere i soldi che non ha, pur di inviare altre armi all’Ucraina, in piena ebbrezza da Si vis pacem, para bellum. (Il Fatto Quotidiano)
Roma, 19 mar. “Se si leggono i due resoconti della chiamata, è chiaro che … la Russia non vuole davvero fare alcun tipo di concessione”, ha detto Kallas ai giornalisti a Bruxelles, secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters. (Agenzia askanews)
BRUXELLES. «Ora la palla è nel campo della Russia, ma quel che vediamo è che non vuole davvero la pace. (La Stampa)
Il testo domani 19 marzo sarà sottoposto a un'ultima verifica dei Rappresentanti del Consiglio europeo (Open)
2 minuti Keystone-SDA (tvsvizzera.it )
"La Russia vuole vedere gli Stati Uniti e l'Europa divisi. Non lasciamoglielo fare", ha dichiarato a Euronews Kaja Kallas, Alta rappresentante Ue per la politica estera. PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)