Licenziamenti, questo settore è in crisi: 40mila lavoratori rischiano di rimanere senza lavoro | Le regioni più colpite

Licenziamenti, questo settore è in crisi: 40mila lavoratori rischiano di rimanere senza lavoro | Le regioni più colpite
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Jobsnews.it ECONOMIA

C’è un settore che è nettamente in crisi sono 40 mila i lavoratori che rischiano il posto. Una delle regioni italiane è la più colpita. Se da una parte abbiamo tanto parlato delle possibilità lavorative che l’Italia sta mettendo a disposizione di tutti coloro sono alla ricerca di occupazione, dall’altro occorre fare i conti con la crisi economica. Quest’ultima purtroppo non lascia tregua e ha colpito tutti i settori lavorativi italiani. (Jobsnews.it)

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Negli ultimi mesi il comparto moda toscano e il Distretto del Valdarno Inferiore stanno sperimentando una congiuntura sfavorevole. In calo la produzione, le esportazioni e, inevitabilmente, anche la domanda di lavoro. (gonews)

"Le notizie riportate stamattina dai media, relative alla convocazione del tavolo nazionale della moda per il 6 agosto e dell’impegno del ministro Urso nell’individuare risorse a sostegno del comparto conciario assieme al Mef, sono importanti e testimoniano una positiva attenzione del governo nazionale rispetto a una crisi che sta avendo importanti ripercussioni comparto delle concerie, con ripercussioni pesanti sull’export e sulle concerie. (gonews)

Le filiere della moda sono una parte significativa dell'economia toscana e il “made in Italy” è un valore da tutelare, perché rappresenta il nostro saper fare. Il Governo nazionale e la Regione devono prestarci la dovuta attenzione; noi dobbiamo incentivare la manualità e quindi la formazione partendo dalle scuole, anche se magari in alcune lavorazioni il peso della tecnologia è maggiore, ma la qualità della manifattura artigianale italiana è necessaria per il mondo della moda”. (LA NAZIONE)

Pernici, presidente Cna Valdarno e di Federmoda Toscana: “Superare difficoltà e tutelare in Made in Italy”

La convocazione del tavolo nazionale della moda per il 6 agosto e l’impegno del ministro Urso nell’individuare risorse a sostegno del comparto conciario assieme al Mef, sono importanti e testimoniano una positiva attenzione del governo nazionale rispetto a una crisi che sta avendo importanti ripercussioni comparto delle concerie, con ripercussioni pesanti sull’export e sulle concerie – dice Giannoni –. (LA NAZIONE)

A chiudere per prime sono però le industrie artigiane, nella zona ne sono scomparse una media di due alla settimana, in un periodo difficile che continua dal 2023. Continua la crisi della moda in Italia, un settore che ha sviluppato alcuni distretti produttivi limitati dal punto di vista territoriale, come quello di Firenze. (QuiFinanza)

– “Dobbiamo adesso stare sulla difensiva e tamponare il momento di difficoltà, perché ancora non si notano i segnali della ripresa. Governo nazionale e Regione debbono prestarci la dovuta attenzione; noi dobbiamo incentivare la manualità e quindi la formazione partendo dalle scuole, anche se magari in alcune lavorazioni il peso della tecnologia è maggiore, ma la qualità della manifattura artigianale italiana è necessaria per il mondo della moda”. (LA NAZIONE)