Mario Monti: «Meloni può essere utile alla Ue di fronte a Trump, superando i veti»
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Alcuni temono che una seconda presidenza di Donald Trump metta in discussione l’Unione europea come la conosciamo. Condivide?«Condivido — risponde il senatore Mario Monti —. Mi sembra però essenziale fare il paragone fra la sua prima presidenza e oggi. Allora non possiamo dire che fosse contro i Paesi europei, ma era contro la Ue, l’integrazione europea. Scelse i suoi amici nelle cerchie più ostili a essa: Nigel Farage, Viktor Orbán; mandò il suo evangelista Steve Bannon in Europa (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altri giornali
"La polizia è a conoscenza di segnalazioni riguardanti una possibile situazione di ostaggi e persone scomparse, ma al momento non ha alcuna conferma che ciò sia effettivamente avvenuto. La polizia ha avviato un'importante indagine su diversi episodi di violenza. (Tuttosport)
Occorrerà che la nube sollevata in tutto il mondo dalla vittoria di Trump si diradi, per valutarne le vere conseguenze. E in questo senso, aspettarsi una schiarita dal vertice di Budapest era un’illusione. (La Stampa)
È uno dei grandi vincitori delle urne statunitensi. Dopo essersi esposto a favore di Donald Trump durante la campagna elettorale, avere finanziato la sua campagna elettorale e avere costruito con lui un rapporto molto forte - «è nata una stella», la presentazione fatta di lui dal neo presidente - Elon Musk avrà certamente un ruolo chiave nella nuova stagione politica statunitense. (il Giornale)
Entusiasta per il bis di Donald Trump alla Casa Bianca, generoso finanziatore della campagna elettorale del tycoon di cui è molto amico ("è nata una stella", ha detto Trump), Elon Musk è senza dubbio uno dei vincitori delle urne Usa, che hanno sbaragliato i sondaggi che fantasticavano di un (Secolo d'Italia)
Al vertice in corso a Budapest il più raggiante era indubbiamente il padrone di casa, il primo ministro ungherese Viktor Orban tifoso di Donald Trump dalla prima ora. Sì perché , senza doverlo rivendicare, la premier italiana è in questo momento la leader con le maggiori chance per tenere un confronto costruttivo con la prossima amministrazione Usa. (Il Sole 24 ORE)
Quando Giorgia Meloni arriva nello stadio di Budapest l’operazione per ricollocare l’Italia dopo la vittoria di Donald Trump è già ampiamente in atto. La premier non si è schierata apertamente con il nuovo presidente durante la campagna elettorale e ha chiarissimi i rischi della transizione dei poteri. (La Stampa)