Ucraina, Papa: "Ieri 1000 giorni da invasione, sciagura vergognosa per umanità"
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Il pontefice: "Imploriamo la pace. Che le armi cedano il posto al dialogo e lo scontro all'incontro" “Ieri si sono compiuti 1000 giorni dall’invasione dell’Ucraina. Una ricorrenza tragica, una sciagura vergognosa per l’intera umanità. Questo non deve dissuaderci dal rimanere accanto al martoriato popolo ucraino e dall’implorare la pace. Che le armi cedano il posto al dialogo e lo scontro all’incontro”. (LAPRESSE)
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In mille giorni di guerra, non è mai mancata la vicinanza di Papa Francesco in continui appelli alla pace. Dio chiederà conto delle lacrime sparse in Ucraina. Ha scritto oggi al nunzio a Kiev. Servizio di Cristiana Caricato Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie (TV2000)
Città del Vaticano, 19 nov. – E’ la “parola Pace, purtroppo dimenticata dal mondo d’oggi, che vorremmo sentire risuonare nelle famiglie, nelle case e nelle piazze della cara Ucraina. (Agenzia askanews)
Svitlana Dukhovych – Città del Vaticano Parla di dolore ma ancora di più di speranza l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, ripercorrendo i mille giorni della guerra che, dal febbraio 2022, ha travolto il suo Paese, l’Ucraina. (Vatican News - Italiano)
Città del Vaticano La drammatica ricorrenza dei mille giorni della guerra che dal 2022 sta devastando l’Ucraina, il suo Paese, Olena Zelenska, moglie del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, la trascorre a Roma dove l’ha attesa un fitto programma: dall’udienza privata col Papa, alla visita al Bambino Gesù fino alla Messa di questa sera con il cardinale Matteo Zuppi a Santa Maria in Trastevere. (Vatican News - Italiano)
Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie Olena Zelenska, la moglie del presidente ucraino, questa mattina era a Roma all’udienza generale del papa in piazza San Pietro. (TV2000)
L’appello perché chi ha ruoli di responsabilità sia in grado di avviare “percorsi di dialogo, di riconciliazione e di concordia”. Una preghiera e il silenzio, come quello con cui ogni mattina alle 9 gli abitanti di Kyiv e delle altre città ricordano le vittime del conflitto e i prigionieri “in deplorevoli condizioni”. (Vatican News - Italiano)