GILLES KEPEL: CHIAMARE LE COSE CON IL LORO NOME

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GLI STATI GENERALI ESTERI

Olocausti, aggiornato o meno nei particolari non è solo la ripresa del laboratorio sul destino dell’Occidente su cui Kepel aveva scritto nel suo Il ritorno del Profeta, ma è, soprattutto, lo sforzo più radicale per proporre la riflessione sulla metamorfosi del sistema di relazioni internazionali a partire dallo scenario aperto dal 7 ottobre 2023. Tre sono i temi che Gilles Kepel mette al centro di Olocausti: 1) lo scontro tra due radicalismi, sia politici che religiosi, e i meccanismi di una spirale di guerra; 2) le strategie degli attori che temono l’estensione del conflitto o, al contrario, sfruttano l’instabilità regionale; 3) la strumentalizzazione del concetto di genocidio a vantaggio di una lotta contro l’Occidente e i suoi valori. (GLI STATI GENERALI)

Se ne è parlato anche su altri media

Tra i relatori l’ex primo ministro francese Manuel Valls e l’ex vicecancelliere tedesco Joschka Fischer. Attacco all’Occidente” organizzata a Roma un anno dai pogrom di Hamas. (Moked)

Ricorreva la festività ebraica di Simchat Torà - mi trovavo nel mezzo del deserto del Negev, preparandomi per una gita proprio nell’area a sud della Striscia di Gaza, al confine con l’Egitto. Alle 6:29, i cellulari erano intasati dagli alert incessanti che annunciavano l’attacco missilistico senza precedenti proveniente dalla Striscia di Gaza. (la Repubblica)

La guerra che domani compie un anno registra un altro giorno di pesanti bombardamenti sul Libano e sulla Striscia di Gaza con decine di vittime. Israele ora pensa a un’azione «più forte» contro la Siria. (il manifesto)

Sette ottobre, Mattarella: “Solidarietà al popolo israeliano a un anno dal barbaro attacco di Hamas, ora cessate il fuoco e evitare l’allargamento del conflitto”

Avrei potuto scriverti del Coronavirus o del governo messianico di destra formato da Benjamin Netanyahu, che hai sempre trovato insopportabile. Cara mamma, sono passati già cinque anni da quando sei morta e ti scrivo solo adesso. (Sette del Corriere della Sera)

Al confronto, tra Gerusalemme e Teheran è un soffio: 1.665 chilometri. Potremmo ripetere il gioco con le capitali di altri Paesi che, in un modo o nell'altro, sono stati coinvolti o hanno deciso di farsi coinvolgere, chi più chi meno, in questo ultimo anno di guerre: (Inside Over)

Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una nota ricordando l’attacco di Hamas nel Sud di Israele. A un anno di distanza, grande è la vicinanza e la solidarietà della Repubblica Italiana al popolo israeliano così ignobilmente colpito”. (la Repubblica)