Barilla e Antinori, così il made in Italy si prepara a fronteggiare il carico doppio di dazi e incertezza
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Sarà il 2 aprile il D Day per i dazi. È quella la data in cui gli Usa, guidati dal presidente Trump, potrebbero scatenare una guerra commerciale mondiale che, è stato stimato, potrebbe provocare un danno potenziale al 12% del commercio mondiale. Proprio la guerra dei dazi è al centro della consueta analisi di Ferruccio de Bortoli su L’Economia in edicola domani con il Corriere della Sera. Sono 44 mila gli operatori commerciali tricolori potenzialmente colpiti dalle nuove strategie americane in arrivo. (Corriere della Sera)
Su altri media
Dai prodotti made in Italy, tanto per cominciare. Se alle parole dovessero seguire i fatti, l’altisonante proclama lanciato da Donald Trump con toni insieme di promessa e di minaccia lascerebbe tavole e scaffali d’America ineluttabilmente prive del meglio dell’export tricolore. (ilmessaggero.it)
Abbiamo necessità come Europa, e come Stati Uniti, ma questo non dipende da noi, di essere molto responsabili, perché mettere in crisi rapporti commerciali mina anche rapporti di diversa natura. “Parole nette di Mattarella su dazi? Condividiamo questo tipo di impostazione, specialmente se i mercati sono aperti e senza dazi tra nazioni che hanno valori comuni, come con gli Stati Uniti. (LAPRESSE)
di Matteo Achilli Dazi Usa: anche le aziende del Fermano monitorano la situazione, cautela e possibili scenari futuri (Cronache Fermane)
Il commercio, però, "continuerà a crescere" anche nei prossimi anni, e "le aziende si stanno preparando a diverse situazioni e scenari per sostenere i loro flussi". I dazi decisi dagli Stati Uniti di Trump potrebbero avere un impatto, in Italia, su settori come "l’automotive o quello degli articoli di lusso, sull’alta gamma". (QUOTIDIANO NAZIONALE)
MILANO – I nuovi dazi di Trump rischiano di penalizzare maggiormente le regioni del Sud. (la Repubblica)
Ma le sirene di avvertimento suonano anche per chi tiene alto il made in Italy al di là dellAtlantico, come nel caso di Roberto Caporuscio , pizzaiolo di riferimento a New York e proprietario di Kesté Pizza & Vino, che ammette come la stessa incertezza sui dazi può compromettere l'intero comparto. (Italia a Tavola)