La Difesa: rimodulare “Strade sicure”. Il Viminale frena: è troppo presto
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La domanda sul futuro del programma “Strade sicure” arriva alla fine dell’ora di audizione di fronte alle commissioni Esteri-Difesa di Camera e Senato. È il senatore M5S, Bruno Marton, a porla al generale Luciano Portolano, venuto in Parlamento per parlare di missioni internazionali. Il quesito è “politico”- ammette il pentastellato - ma il Capo di Stato maggiore della Difesa formula comunque la sua risposta: «Strade sicure nasce in un momento di crisi, d'emergenza. (ilmessaggero.it)
Su altri giornali
Le missioni e le operazioni in corso sono almeno 39, ha spiegato ai parlamentari il capo operativo dell'insieme delle forze armate italiane. Tra le aree coinvolte ci sono il Mediterraneo, i Balcani, il Fianco est della Nato, il Medio Oriente, il quadrante Sahel/Golfo di Guinea e il Corno d’Africa. (Today.it)
Durante l’audizione del 25 marzo 2025 davanti alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato, il Generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano ha affrontato il tema dell’operazione “Strade Sicure”. (Congedati Folgore)
Aree di interesse che, per l’Italia, sono sei: il Mediterraneo, i Balcani, il Fianco Est della Nato, il Medio Oriente, il quadrante Sahel/Golfo di Guinea e il Corno d’Africa. (Milano Finanza)
Queste regole devono essere cambiate». «L'Italia ha svolto un ruolo fondamentale in Libano durante la crisi, in occasione della presenza israeliana nell'area sud, con interventi duri e decisi del ministro Crosetto sulla postura dell'Unifil. (Corriere Roma)
Ridimensionare. È questa la linea della Difesa - espressa dal Capo di stato maggiore, Luciano Portolano, in audizione alla Camera - sull’operazione Strade sicure. (L'HuffPost)
All’indomani delle stragi di Capaci del 23 maggio e di via D’Amelio del 19 luglio 1992, in un momento di straordinaria emergenza nella guerra dello Stato contro “Cosa Nostra”, il Governo, con il decreto legge 349, decise di avviare l’operazione “Vespri Siciliani”. (Il Sole 24 ORE)