Regno Unito, elezioni e il fantasma UE ▷ Antonellis: "Se non ci svegliamo, diventeremo colonie"

Regno Unito, elezioni e il fantasma UE ▷ Antonellis: Se non ci svegliamo, diventeremo colonie
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Nel Regno Unito le Elezioni si sono concluse con un’importante sconfitta della Destra e una vittoria schiacciante dei laburisti. Re Carlo ha nominato Primo Ministro Keir Starmer, mentre Sunak si è preso la responsabilità della sconfitta. “Ricostruiremo la Gran Bretagna, il Paese ha scelto il cambiamento” sono state queste le parole del neo Premier. Ai Laburisti sono andati 410 seggi contro i 131 dei conservatori di Sunak. (Radio Radio)

La notizia riportata su altri giornali

Il Regno Unito sta vivendo il più grande cambiamento politico dopo la Brexit: i primi risultati delle elezioni generali indicano che i laburisti hanno ottenuto un mandato schiacciante per governare. La maggioranza di almeno 168 seggi la pone davanti a quella che fu la vittoria del governo di Tony Blair nel 2001. (Start Magazine)

Se vi venisse voglia di chiedervi come sia possibile che un fine intellettuale, un artista eccellente, uno scrittore, un regista di talento precipiti così facilmente nella più piatta grossolanità, nella rozzezza da bar, in un analfabetismo irrimediabile tutte le volte che si addentra nel giudizio politico, la risposta sarebbe: non avrete nulla di cui stupirvi, il Novecento è stato pieno di fini intellettuali che sono diventati dozzinali e servili propagandisti dei totalitarismi. (L'HuffPost)

Giornali progressisti entusiasti per la vittoria di Sir Keir Starmer, chiamato a governare il regno dopo quattordici anni di segno Tory. Le analisi si sprecano, anche se in realtà manca un approfondimento sulla legge elettorale. (Nicola Porro)

Vince il Labour di Starmer: ecco come cambierà la scuola britannica

La storica staffetta tra il «regno» lungo 14 anni dei conservatori britannici a quello dei laburisti si consuma oggi davanti al Re. Un momento, quello del conferimento dell'incarico al Premier, che riassume il significato costituzionale più profondo del ruolo di un sovrano. (Corriere della Sera)

Stop al piano Ruanda. Il progetto voluto due anni fa dall’allora premier Boris Johnson per trasferire nel paese africano i migranti entrati illegalmente nel Regno unito verrà cancellato, ma al suo posto Keir Starmer non pensa affatto di avviare politiche di accoglienza per i disperati che ogni giorno – e in numero sempre maggiore – rischiano la vita attraversando la Manica. (il manifesto)

Non si tratterà però di una rivoluzione, come quella realizzata dalla conservatrice Margaret Thatcher con l’introduzione del National Curriculum nel 1988 perché il Labour di Starmer, subentrato nel 2020 al socialista di estrema sinistra Jeremy Corbyn (poi sospeso per antisemitismo) alla guida del partito, si è presentato agli elettori come un partito riformista ma moderato, assai simile a quello realizzato nel 1997 da Tony Blair che divenne premier trasformando il Labour in unpartito socialdemocratico per molti aspetti più vicino al centro che alla sinistra (celebre il suo slogan che lo portò a vincere trionfalmente le elezioni, di cui riportiamo un video per ascoltarlo dalla sua viva voce: “chiedetemi quali sono le tre priorità per il Governo, e vi dirò: Education, Education and Education!”). (Tuttoscuola)

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