Aosta, assolto dal Tar corteggiatore denunciato dall'insegnante di danza delle figlie: "Mandare fiori, profumi e cioccolatini non è molestia"

Aosta, assolto dal Tar corteggiatore denunciato dall'insegnante di danza delle figlie: Mandare fiori, profumi e cioccolatini non è molestia
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Il Giornale d'Italia INTERNO

Una doppia sofferenza: oltre al danno di vedere accartocciato il suo sogno d'amore, la beffa di essere anche considerato uno stalker qualsiasi. Respinto e affranto, l'uomo non vuole anche passare per un "persecutore". Persino la sua ex moglie sta dalla sua parte: "Mi sembra assurdo e ingiusto che perché ha corteggiato una donna con fiori, regali e lettere debba essere condannato e trattato come l'ultimo uomo". (Il Giornale d'Italia)

Su altre fonti

alde 19 dicembre - 20:27 Il Campidoglio ha ribadito che l'amministrazione è contraria a qualsiasi forma di censura: via libera allo show (Golssip)

«Sono sempre me stesso, non so fare l’attore». Inizia così il primo messaggio social di Tony Effe da quando è scoppiato il caso della cancellazione della sua esibizione al concerto di Capodanno al Circo Massimo di Roma, esclusione voluta dal Campidoglio per via dei testi considerati sessisti e violenti. (Rolling Stone Italia)

È bufera social contro gli artisti che hanno espresso solidarietà a Tony Effe, il rapper escluso dal concerto di Capodanno al Circo Massimo di Roma dopo giorni di polemiche. (Adnkronos)

Tony Effe e il no al Capodanno di Roma: tutta la vicenda

Ma Roberto Gualtieri e la sua squadra sono riusciti nell’impresa di mandare all’aria il concerto di Capodanno del Circo Massimo. Dopo l’esclusione del trapper Tony Effe per i suoi testi “sessisti”, hanno annunciato la loro rinuncia per solidarietà altri due artisti, Mahmood e la cantautrice Mara Sattei, denunciando una forma di censura verso il collega. (Nicola Porro)

Il rapper romano, inizialmente inserito nella line-up dell’evento al Circo Massimo, è stato escluso a seguito di critiche mosse ai testi delle sue canzoni, definiti «violenti, misogini e sessisti» da alcune parti politiche e associazioni. (Io Donna)