La Cassazione: “La valutazione dei Paesi sicuri spetta ai ministri”
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La Cassazione: “La valutazione dei Paesi sicuri spetta ai ministri” In attesa della pronuncia della Corte di Giustizia Europea, prevista per il 25 febbraio 2025, il dibattito sulle politiche migratorie italiane resta acceso Getting your Trinity Audio player ready... ROMA – La Corte di Cassazione ha ribadito con un’ordinanza interlocutoria che la designazione di un Paese di origine sicuro è una prerogativa esclusiva del Governo, nello specifico del Ministro degli Affari Esteri e degli altri Ministri competenti. (Dire)
La notizia riportata su altre testate
"La valutazione dei Paesi sicuri spetta ai ministri". È questo, in estrema sintesi il significato delle motivazioni depositate dalla prima sezione Civile della Corte di Cassazione, in quella che viene definita una "ordinanza interlocutoria", in merito ai ricorsi che sono stati presentati dal governo contro le mancate convalide dei giudici per i trattenimenti nei centri in Albania. (il Giornale)
E su queste basi contiamo di riprendere al più presto i trasferimenti, che in questi giorni non sono necessari perché sta funzionando molto bene l’azione preventiva di contrasto delle partenze dalla Libia e dalla Tunisia". (Liberoquotidiano.it)
Il 2024 non è stato un anno bellissimo, come d’altronde non lo sono stati il 2023, 2022, ecc ecc. L’anno che verrà vedrà Lamezia Terme protagonista principale della politica calabrese. Le prossime elezioni amministrative saranno la chiave di (s)volta per il territorio, i cittadini, le imprese e gli stakeholders. (Corriere di Lamezia)
Nell'ordinanza sul caso migranti-Albania, la Cassazione pone paletti sia al governo sia ai tribunali. L'analisi dell'avvocato Luca Picotti Migranti-Albania, ecco i paletti della Cassazione ai tribunali (Start Magazine)
ROMA. L’atto è una parziale risposta ai ricorsi presentati dal governo contro le prime mancate convalide da parte della magistratura del tratten… (La Stampa)
La pronuncia della Cassazione chiude un anno ad alta tensione tra politica e magistratura. Ma è sui migranti che si è consumato il braccio di ferro più serrato, che è ancora in corso in attesa dell'ultima parola della Corte Ue prevista a febbraio sui cosiddetti Paesi sicuri. (il Giornale)