Medioriente, l’impatto sui rating e l’ipotesi di maggiori rischi per l’area

Medioriente, l’impatto sui rating e l’ipotesi di maggiori rischi per l’area
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
QuiFinanza ESTERI

La guerra in Medioriente ha sinora avuto impatti limitati ai rating dei Paesi coinvolti nel conflitto - Israele e Libano - al di là delle ingenti perdite umane e degli impatti economici non indifferenti, ma esistono rischi a carattere regionale che potrebbero portare ad un peggioramento dei parametri di credito della regione. E' quanto stima S&P Global Ratings in un rapporto dedicato ai Paesi coinvolti nella guerra in Medioriente. (QuiFinanza)

Ne parlano anche altre testate

Global Cities Il Programma Global Cities dell’ISPI promuove analisi e iniziative sul ruolo che le Global Cities esercitano a livello globale e regionale, sulla loro interazione con gli Stati e gli altri attori internazionali e su specifici obiettivi perseguiti anche mediante la loro azione in network (dalla lotta al climate change all’implementazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite). (ISPI)

Una nazione stretta nella morsa implacabile di una lotta tra fazioni irriducibili, che non riesce a fuoriuscire da uno stallo politico come se ne vedono pochi al mondo. (L'Opinione delle Libertà)

Dopo l’euforia immotivata su un possibile accordo per il cessate il fuoco in Libano tra Israele e Hezbollah, gli Usa di Joe Biden si sono ormai rassegnati all’escalation del conflitto. (LA NOTIZIA)

Export lodigiano verso il Libano: «Con la guerra tutto a rischio»

«È inaccettabile e non deve più ripetersi», l'avvertimento lanciato all'unisono dai leader di Italia, Francia e Spagna, e scritto nero su bianco in una dichiarazione congiunta. Timori di questo tenore sono stati condivisi al summit del Med9 di Pafo, dove Giorgia Meloni ha fatto asse con Emmanuel Macron e Pedro Sanchez per condannare gli attacchi dell'esercito israeliano alle truppe Unifil in Libano (ilmessaggero.it)

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie Le tensioni in Libano, al centro delle preoccupazioni del governo. Gli interventi, oggi, dei ministri Tajani e Crosetto. Servizio di Augusto Cantelmi (TV2000)

L’incremento è stato del 16%, di molto superiore a quello nazionale registrato sempre nel confronto semestrale (+0,9%, da 456 a 460,25 milioni). Nei primi sei mesi del 2024 è risultato di 1.486.604 euro il valore dell’export lodigiano in Libano, trainato dai prodotti chimici (924.000 euro) e dagli apparecchi elettrici (357.000 euro). (Il Cittadino)